Avevano annunciato che sarebbero stati «al fianco di tanti cittadini di Zola Predosa», ma il presidio di Forza Nuova contro l’arrivo di alcuni diciottenni stranieri è stato l’ennesimo flop (nella foto) protetto dal solito ingente schieramento di forze dell’odine. E il caldo li ha sciolti subito, perché alle 11 non c’era più nessuno. Per dirla con Dante, «Lo caldo sghermitor sùbito fue» (Inferno, XXII, 142).
Non è certo questa gente meschina e mediocre che deve preoccuparci, ma le politiche istituzionali sempre più oppressive, violente e acquiescenti alla violenza. Neofascismo e neonazismo sono velenose piante di serra che non crescono senza il sostegno degli apparati di potere. E oggi a creare legittimità ai discorsi dell’estrema destra sono pressoché tutte le forze parlamentari, con le loro fandonie, i loro allarmismi, il loro patriottismo strumentale.
Nell’agosto del 1923 Errico Malatesta scriveva:
«Il Fascismo ha vinto perché ha trovato contro di sé una massa stanca, disillusa e fatta imbelle da una cinquantenaria propaganda parlamentaristica; ma soprattutto ha vinto perché le sue violenze e i suoi delitti hanno bensì provocato l’odio e lo spirito di vendetta degli offesi, ma non hanno suscitato quella generale riprovazione, quella indignazione, quell’orrore morale che ci sembrava dovesse nascere spontaneamente in ogni animo gentile».
Animo gentile e resistenza!