Nelle istigazioni all’odio sociale di integralisti cattolici, neofascisti, leghisti o criptofascisti non vi è una precisa responsabilità morale e civile come mandanti che sollecitano l’azione di esecutori più o meno anonimi?
Noi pensiamo di sì.
A Bologna, dopo la conferenza xenofoba di Magdi Allam, una grave intimidazione è stata compiuta contro un 32enne eritreo che lavora all’Hub di Via Mattei. Mentre camminava sul marciapiede dopo essere uscito dall’Hub, è stato affiancato da due auto di italiani bianchi, minacciato con una pistola, poi da una delle due auto sono stati sparati alcuni colpi a salve. E sarà certo soltanto una coincidenza che in Via Mattei vi sia l’ex Consorzio Agrario…
Due giorni dopo, in Via Indipendenza un giovane artista di strada romeno è stato preso a pugni e calci e rapinato di un euro da un 36enne bolognese…
E intanto, in zona Costa Saragozza, proseguono i vandalismi di stampo neofascista: sotto il portico dello Stadio Dall’Ara è stata bruciata una ghirlanda e annerita la lapide che ricorda i partigiani del quartiere…
E, guarda caso, la cosiddetta destra moderata non riesce mai a prendere pubblicamente le distanze dalle violenze razziste e dai vandalismi neofascisti.
Ora e sempre resistenza!