Oggi il neofascismo non sa bene se adorare Odino, il Walhalla e il Mos Maiorum, oppure brandire invece il Presepe e la Befana…
Anche quest’anno infatti l’estrema destra punta molto… sulla Befana. La chiamano «Befana Tricolore» e usano slogan come «solidarietà italiana» ed «aiuto alle famiglie disagiate» per far breccia nelle coscienze meno informate, usando doni e giocattoli per fare propaganda razzista. Ed è in realtà la triste commemorazione della «Befana Fascista» istituita da Mussolini il 6 gennaio 1928 come giorno in cui i ricchi borghesi raccoglievano doni e denaro da destinare alle famiglie più povere…
Di lì a un anno, la firma dei Patti Lateranensi nel 1929 avrebbe segnato l’alleanza fra Vaticano e Fascismo, il Cattolicesimo sarebbe diventato religione di Stato e tutto l’esoterismo paganeggiante e anticlericale del primo Fascismo sarebbe finito sotto il tappeto.
Ma la paccottiglia esoterica continua ad appassionare neofascisti e neonazisti che ora pubblicizzano a Bologna una conferenza intitolata «La Tradizione Romana nel Ventesimo Secolo» che si dovrebbe tenere venerdì 12 gennaio alle ore 18 presso la Libreria IBIS di Via Castiglione 11.
Sono le solite cianfrusaglie fascistoidi ricavate dai libri di Julius Evola che attireranno in zona squadristi, suprematisti, identitari e affini che vorrebbero restaurare i «dettami del Mos Maiorum», ossia l’autorità patriarcale e il potere sacerdotale del Duce.
Uno dei caratteri del neofascismo è quello di avere un doppio volto e una doppia verità: l’ideologo in doppio petto e lo squadrista sguaiato e feroce, i salotti esclusivi e la violenza di strada, gli «ideali» patriottici e le aggressioni squadriste, la parola pubblica su temi «sociali» e la dottrina segreta ed esoterica legata a una presunta «Tradizione» e a una finta «Stirpe». Quando si accorgono che la loro è una farsa, che dietro Tutte le loro Maiuscole c’è il vuoto, nel dubbio si sfogano menando…
Che dire? Eia eia alla larga!