Intanto risegnaliamo il documentario e la tesi di laurea sulla Lega Nord che si proietta e si discute oggi 28 aprile in Aula C, perché sono fatti notevolmente bene.
E lo facciamo con una notiziola che forse sarà un’eccezione, ma contribuisce al quadro. Una giunta nel bergamasco cade perché il consigliere leghista risulta un neofascista. È ovvio però che Facebook non c’entra affatto. Il leghista si è dovuto dimettere perché fascio “pubblico”, non perché facebook. E lasciamo pur perdere che questo paese bergamasco, pressoché in bancarotta, sia un esempio del “buon governo” della Lega. Ciò che invece importa sottolineare è che tutto filava liscio finché il consigliere era un fascio “privato”, protetto all’interno di giri di partito, dentro un circuito politico che all’esterno diffonde xenofobia generica e all’interno specifica ideologia fascista. Ce ne sono tanti, appiattati in tante amministrazioni locali.
Bergamo
FACEBOOK: SALUTO ROMANO DI CONSIGLIERE LEGHISTA, CADE GIUNTA
[ma sarebbe meglio dire FASCIO-BOOK etc. etc.]
È ufficiale: il Comune di San Giovanni Bianco, nella bergamasca, è il primo Comune ad essere caduto per colpa di Facebook. Il sindaco e la maggioranza leghista che amministravano il paese da due anni hanno rassegnato oggi le dimissioni da tutte le cariche amministrative. Il comunicato ufficiale fa riferimento alle grandi difficoltà economiche in cui si trovano le casse comunali “nonostante le misure correttive da subito attuate”, ma precisando che “non può essere un presunto disordine contabile a gettare ombre sul lavoro fatto da tante persone”.
Nel comunicato del sindaco Gerardo Pozzi non si fa riferimento però a ciò che è successo ieri, quando si è scoperto che il ventunenne consigliere comunale Iuri Milesi (indispensabile per sostenere la risicata maggioranza in Consiglio comunale dopo dimissioni a raffica, e ripescato tra i non eletti delle elezioni di due anni fa) aveva messo sul proprio profilo Facebook immagini che lo ritraevano mentre faceva il saluto romano, davanti a una Lombardia dipinta di nero con la scritta “Fascismo e libertà” o tra cimeli del Ventennio. Di fronte a quelle immagini il segretario provinciale della Lega Nord Christian Invernizzi aveva dichiarato che “è giusto prendersi le proprie responsabilità nei confronti degli elettori: quest’episodio è la goccia che fa traboccare il vaso”. Oggi, puntuali, sono arrivate le dimissioni. Nelle prossime ore il Comune sarà commissariato.
(27 aprile 2010)