Nel tentativo di rialzare l’audience bipartisan, l’ineffabile Piero Sansonetti, ex direttore dell’Unità, oggi a capo del settimanale “Gli Altri”, vicino a Sinistra Ecologia e Libertà (ovvero Nichi Vendola), ha dichiarato di recente al “Giornale”:
«Questi di Forza Nuova non è che li conosco più di tanto… Per quel che ne so mi sembrano un po’ rozzi e con delle venature naziste… Insomma, quanto di più lontano dalle mie idee io possa immaginare. Ma non cambia nulla. Se non sconfinano nella violenza, hanno diritto di manifestare come chiunque altro».
Nel frattempo, proprio «questi di Forza Nuova», «un po’ rozzi», aggredivano a Milano Saverio Ferrari (vedi qui) e riportavano sul loro sito le auree parole del Sansonetto (che non pare aver condannato l’aggressione). Del resto, basta che «questi di Forza Nuova» vedano una maglietta con simboli pacifisti per diventare sùbito idrofobi (guarda il video).
Ma anche se i neonazisti di Forza Nuova non si fossero resi così spesso protagonisti di aggressioni violente e vili, resta comunque il fatto che è una bella ipocrisia pensare che fra teoria e azione non vi siano legami e che le «venature naziste» (si noti l’eufemismo) non comportino anche atti conseguenti e intollerabili: brutali razzisti autoritari sessisti antisemiti omofobi antirom.
Peraltro, anche la Cassazione ha stabilito che dare dei «neonazisti» ai militanti di Forza Nuova è pienamente legittimo e giustificato. Persino il giornale israeliano “Haaretz” denuncia che in Italia «il fascismo torna di moda grazie alla Lega» e che i gruppi neofascisti spesso sono appoggiati da importanti amministrazioni comunali (da Roma a Milano).
Così, l’unico argomento dei piccoli Sansoni è il noto Voltèr, l’inventore dello sterzo a destra: «Non condivido quello che dici, ma difendo la tua libertà di dirlo e gonfio il mio ego nel sentirmi un vero intellettuale come Voltèr». In realtà, pare che Voltaire questa frase non l’abbia mai detta (vedi qui), o l’abbia detta con altro senso: quello di difendere l’individuo e non la violenza organizzata (vedi qui).
Ma ai piccoli Sansoni della “democrazia”, non gliene frega davvero nulla della realtà. Non si stracciano certo le vesti per tutte le mutilazioni della libertà che oggi si commettono in Italia. Per loro non fanno notizia i 13.621 casi documentati di morte occorsi ai rifugiati e ai migranti nella Fortezza Europa. Non vogliono vedere il sistema di oppressione e morte che continua ad operare accanto a loro (ad esempio 1, 2, 3). Non smuove la loro “sensibilità” il fatto che una donna migrante si cucia le labbra nel CIE di Bologna: «Non mangia da due giorni e intende proseguire. Non vuole togliersi questi punti perché ha il terrore» (vedi qui). Ai piccoli Sansoni piace solo “curare i nazi con la dolcezza” e passare per fini pensatori in tivù.
Oggi è necessario far emergere la realtà nella coscienza comune, risvegliarsi insieme dal sogno, chiudere quel fascistoide «libro dei sogni» di cui ha parlato nel 2007 Edoardo Sanguineti:
«A me sta a cuore un punto. Vedo che oggi si rinuncia a parlare di proletariato. Credo invece che non c’è nulla da vergognarsi a riproporre la questione. È il segreto di pulcinella: il proletariato esiste. È un male che la coscienza di classe sia lasciata alla destra mentre la sinistra via via si sproletarizza.
Bisogna invece restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare. Loro fanno la lotta di classe, perché chi lavora non deve farla proprio in una fase in cui la merce dell’uomo è la più deprezzata e svenduta in assoluto? Recuperare la coscienza di una classe del proletariato di oggi, è essenziale.
È importante riaffermare l’esistenza del proletariato. Oggi i proletari sono pure gli ingegneri, i laureati, i lavoratori precari, i pensionati. Poi c’è il sottoproletariato, che ha problemi di sopravvivenza e al quale la destra propone con successo un libro dei sogni».
Genova, gennaio 2007