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[BO] mar 6 lug h.15: contro la sanatoria truffa, contro il razzismo di Stato


Oggi il razzismo di Stato, il razzismo neofascista, la xenofobia sono uno strumento per dividere e gerarchizzare la forza lavoro e sfruttarla, in tempi di crisi, con ancor più durezza. Per martedì 6 luglio, dalle ore 15, il Comitato Nopacchettosicurezza di Reggio Emilia, il Coordinamento Migranti di Bologna e provincia e quello di Castel Maggiore promuovono un presidio contro la vergognosa “sanatoria truffa” che è stata fra l’altro la cornice di vere e proprie truffe sulla pelle dei lavoratori migranti. Essere solidali con i lavoratori in lotta è oggi l’ABC dell’antifascismo.

Contro la sanatoria truffa e il razzismo istituzionale: 6 luglio presidio davanti alla regione Emilia Romagna

MARTEDÌ 6 LUGLIO DALLE ORE 15

PRESIDIO E CONFERENZA STAMPA
DAVANTI ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

PER RISPONDERE ALLA SANATORIA TRUFFA,
CONTRO IL RAZZISMO ISTITUZIONALE

Nel settembre 2009 il governo ha dato il via a quella truffa chiamata “Sanatoria Colf e Badanti”. Una truffa perché non sono stati regolarizzati quei lavoratori e quelle lavoratrici migranti che anche da anni prestano servizio nelle case degli italiani, ma quei padroni che li impiegavano irregolarmente. Una truffa perché i migranti già colpiti da due decreti di espulsione sono stati schedati tramite quella sanatoria, che ha aperto loro i cancelli dei CIE e della deportazione. Una truffa perché in tanti casi il datore di lavoro che faceva domanda di emersione per un proprio dipendente ha trasformato la sanatoria in un affare, regolarizzando fino a 30 persone e chiedendo per ciascuna domanda cifre che vanno dai 2.000 ai 10.000 €. Quest’ultima è la situazione di centinaia di uomini e donne in questa regione. Uomini e donne in Italia da anni, che hanno lavorato privi di ogni garanzia, che nella sanatoria del 2009 hanno visto una possibilità di regolarizzarsi ma che oggi scoprono di essere sull’orlo dell’espulsione.

A Reggio Emilia, il Comitato Nopacchettosicurezza ha avviato una mobilitazione per fare uscire questa situazione dal silenzio affinché i migranti truffati da questi padroni senza scrupoli possano ottenere comunque un permesso di soggiorno, e ha richiesto un incontro con la Regione Emilia Romagna affinché sia presa una chiara posizione a favore della regolarizzazione di questi lavoratori e lavoratrici. Incontro che è stato prima concordato e poi rimandato dalla Regione a data da destinarsi. Di fronte a questa situazione, Il Coordinamento Migranti di Bologna e provincia e quello di Castel Maggiore sostengono con forza questa mobilitazione e saranno presenti insieme al Comitato Nopachettosicurezza il 6 luglio davanti alla Regione Emilia Romagna, quando si sarebbe dovuto tenere questo incontro. Per pretendere una risposta su questa vergognosa situazione, sulla quale non è possibile attendere oltre: vedremo lì se la retorica della Regione su accoglienza e integrazione avrà un seguito.

Insieme, sappiamo che in gioco non è soltanto la vita di centinaia di uomini e donne, che a Reggio Emilia come a Bologna è appesa al filo di pratiche amministrative che rischiano di concludersi con l’espulsione; in gioco è anche la lotta contro la legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza”. La sanatoria è l’espressione più evidente di un razzismo istituzionale che serve allo sfruttamento del lavoro migrante. Il contratto di soggiorno per lavoro lega il permesso di soggiorno all’esistenza di un rapporto di lavoro, all’autorizzazione di quegli stessi padroni che hanno riempito le loro tasche sfruttando i migranti oppure pretendendo denaro in cambio della domanda di regolarizzazione. Lottare affinché i lavoratori e le lavoratrici truffati ottengano, a Reggio Emilia, a Bologna e in tutta la regione, un permesso di soggiorno, significa opporsi a questa logica. Come i lavoratori e le lavoratrici, migranti e italiani, che il 1° marzo anno scioperato, il 6 luglio diremo ancora una volta no allo sfruttamento del lavoro migrante, no al razzismo istituzionale!

Sappiamo che questo problema, così come tutti gli effetti della legge Bossi-Fini e del razzismo istituzionale, non è limitato a Bologna, ma coinvolge diverse città italiane così come emerso anche in occasione dell’assemblea promossa dai comitati 1 marzo il 12 giugno a Bologna.

Invitiamo perciò tutte le realtà che condividono questo percorso ad aderire e essere presenti di fronte alla regione Emilia Romagna martedì 6 luglio dalle 15.

È convocata inoltre alle 16.30 una conferenza stampa per informare delle risposte avute dalla Regione: tutti gli organi di stampa sono invitati.

Comitato Nopacchettosicurezza Reggio Emilia
Coordinamento Migranti Bologna e provincia
Coordinamento Migranti Castel Maggiore

Info e adesioni: coo pt migra at yahoo pt it – 327 57 82 056

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