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Cuore di tenebra e farsa politica

Che il «cuore di tenebra» coloniale sia stato storicamente un fondamento delle ideologie nazifasciste, non è certo una tesi nuova, da Du Bois ad Hannah Arendt. Ma ora il libro Kaiser’s Holocaust di David Olusoga e Casper Erichsen offre riscontri documentari precisi sullo sterminio sistematico dei popoli indigeni dell’attuale Namibia, gli Herero e i Nama, da parte della Germania dei primi anni del Novecento. «I fucili e la forca sono armi accettabili perché, distruggendo razze inferiori, si offriranno nuove terre e nuovi beni alle razze più forti», sentenziava l’accademico Friedrich Ratzel, uno dei primi a parlare del Lebensraum, lo spazio vitale, e ad auspicare che i tedeschi l’ampliassero con qualsiasi mezzo. Trent’anni prima di Hitler, c’erano già campi di concentramento, esperimenti su cavie umane, genocidi.

Che le culture di destra abbiano qualcosa che fare con le missioni coloniali, lo conferma anche il caso del trentunesimo soldato italiano morto in Afghanistan, appartenente a tal «Task Force 45», che secondo il Sole24ore «ufficialmente non esiste, soldati invisibili che non sono neppure conteggiati nel contingente dei 3.500 uomini schierati in Afghanistan». Il ministro della difesa La Russa ha infatti dichiarato: «La Meloni mi ha detto che, prima di arruolarsi, a Roma era stato un militante di destra. Sì, insomma, era anche uno dei nostri…».

Intanto le metafore belliche proliferano pure nell’eterna campagna elettorale in cui è tristemente sprofondata la società italiana. Bossi prometteva qualche settimana fa «la calata su Roma di milioni di padani». In Emilia promettono la «calata della Lega», al grido di «occupiamo l’Emilia». Cavolo, à la guerre comme à la guerre. Ecco ora che Berlusconi raschia davvero il fondo della fascisteria italica alleandosi con La Destra di Storace e affermando che, se avesse potuto, lo avrebbe fatto ben prima: «Ero certo che avremmo potuto collaborare, ma ci fu un veto doloroso. Per me fu una delle poche battaglie non vinte». Insomma, le grandi manovre.

Forza Nuova, in crisi a Milano e non solo, cerca ora invece di esportare i propri metodi in provincia, in attesa di tempi migliori. A Castel San Pietro (BO) FN pare voglia aprire una sezione per smerciare i soliti veleni nazistoidi e xenofobi. Martedì 21 settembre alle 20.30 presso la Sala Sassi di via Roma (angolo Coop) si tiene una conferenza con Mauro Nassetti (segretario provinciale Bologna Est), Correggiari e Roberto Fiore. Se il nazistume continua qua e là con aggressioni e violenze, bisogna dire però che sia FN che CasaPound non crescono, e anzi annaspano vistosamente, cercando alleanze elettorali sottobanco con il cesareo, cereo Berlusconi.

Al di là di queste tragiche farse, resta però il «cuore di tenebra» dietro l’angolo, le leggi atroci sull’immigrazione, i respingimenti, i CIE. Che sono luoghi reali, terribili di inferiorizzazione e di razzizazione dell’altro. Che sono laboratori in cui si fabbrica una disumanità e brutalità dei carcerieri che domani potrà essere applicata su scala più grande. Al riguardo, fra l’altro, è uscito un testo da leggere e diffondere: ABCie, il glossario-dossier sui CIE a cura di Noinonsiamocomplici.

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One Response

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  1. uno di imola says

    la sala sassi di castel san pietro si trova in via fratelli cervi, ma stranamente i pezzenti la confondono sempre con via roma (era già successo http://assembleantifascistabologna.noblogs.org/post/2009/02/27/casapound-sfrattata-da-bologna-emigra-a-castel-san-pietro/ )