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Revisionismo nucleare

«Anche i morti non saranno al sicuro dal nemico, se egli vince», scriveva Walter Benjamin nel 1940 di fronte all’invasione nazista dell’Europa. L’aforisma resta valido ancora oggi, in quest’età in cui si manipola incessantemente il passato anche solo per futili motivi: per pressapochismo, per la ricerca di una notorietà da due soldi, per dimostrare la propria disponibilità a ogni revisionismo che sia gradito al potere.

Un oscuro professore dell’Università di Bologna ormai in età di pensione, non avendo combinato finora nulla di rilevante, ha pensato bene di candidarsi a dirigere “Chi l’ha visto?” risolvendo a modo suo il “giallo” della scomparsa di Ettore Majorana. Verso il 1934 il fisico siciliano Majorana, uno dei fisici più geniali del Novecento, capì che la fissione nucleare avrebbe potuto avere applicazioni terribili in campo militare. Così, nel marzo del 1938, mentre era costantemente controllato e pedinato dal regime fascista, fece perdere le sue tracce e nessuno ne seppe più niente. È la storia indagata da Leonardo Sciascia nel romanzo breve La scomparsa di Majorana.

Ora il professor Dragoni ha trovato una foto del 1950 che ritrae il gerarca nazista Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dello sterminio di sei milioni di ebrei, sulla nave che lo portava libero in Argentina (dopo una sosta in Vaticano). Su un lato di questa vecchia foto, c’è un personaggio di profilo, un po’ di sbieco, benvestito, che secondo l’esimio Dragoni sarebbe proprio Majorana. Basta una vaga somiglianza senza uno straccio di indizio concreto per costruire uno scoop subito enfatizzato sulle pagine sempre faziose e stupidissime del “Resto del Carlino”: Majorana collaboratore dei nazisti, in ragione di una presunta adesione segreta al nazismo.

Dopo gli acquerelli di Hitler, dopo i falsi diari di Mussolini ritrovati da Marcello Dell’Utri, dopo le dichiarazioni di Giampaolo Pansa a Porta a Porta, l’album fotografico di Eichmann potrebbe diventare un’altra pietra miliare del revisionismo d’accatto.

«Ricostruzione falsa, ipotesi inimmaginabile», ha dichiarato il nipote Ettore Majorana jr. E ha deciso di procedere legalmente contro le «ipotesi fantasiose» del professor Dragoni, divulgate in articoli di giornale e in ripetute interviste radiofoniche. Ormai la pietà per i morti e il rispetto per la verità bisogna chiederli in carta bollata.

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One Response

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  1. Ettore Majorana says

    Ho letto per caso, dopo un autunno incredibile. Leggo oggi in un momento in cui si è tutti turbati da vicende orribili. A distanza cerco di valutare le assurdità demenziali di un autunno che cerco di dimenticare. Si, condivido il contenuto di questo articolo. Alcuni colleghi mi hanno chiesto di commentarlo e ne ho parlato nella nostra rivista online:
    http://www.ego-gw.it/public/hletter/doc/h_17_JANUARY2011.pdf .
    La cosa più triste è stata il pensiero che nessuno crede più in alcunché, neanche nel proprio lavoro, tutto è un mercatino. La cosa più incredibile non è l’esistenza di tipi strani, ma la risonanza che questi possono riuscire ad avere sui giornali (e che giornali !). Beh questi giornali hanno, dal 17 Ottobre 2010 un lettore in meno.