Dopo l’avvocata di Andreotti e di Vittorio Emanuele nonché esponente finiana Giulia Bongiorno sul palco (delle donne?) del 13 febbraio a Roma, mentre Vendola fa l’occhiolino a Fini, ecco un’altra chicca dal paese del volemose bbbene. Ma quanto è lontano il Maghreb?
Bersani corteggia la Lega Nord: «So che non è razzista»
(da Indymedia Lombardia con modifiche)
Sembra che gli ex comunisti stiano riprendendo a corteggiare la Lega Nord, memori forse dell’asse Bossi-D’Alema del ’94, che mandò a casa il primo governo Berlusconi. Il segretario del PD Pierluigi Bersani ha rilasciato ieri un’intervista «esclusiva» alla «Padania»: un patetico, servile atto d’ossequio nei confronti di un partito che pochi giorni fa il portavoce del governo tunisino Taieb Baccouche ha definito di «estrema destra razzista».
Ebbene, il leader del partito dei «democratici» che cosa è andato a dichiarare? «So che la Lega non è razzista». Sì, proprio così, proprio la Lega, il partito che vuole respingere gli immigrati (ricordiamo «Rimbalza il clandestino», il giochino del figlio di Bossi, concepito mentre la gente moriva in mare sui barconi); il partito omofobo e familista; il partito che non vuole le moschee e i campi rom; il partito degli editti anti-kebab e altre amenità razziste e xenofobe. E sarebbe troppo facile nominare uno come Borghezio, visto che basta farsi un giro per i profili Facebook del militante leghista medio per capire quanto l’odio verso il diverso animi questo partito. Insomma: la Lega fascista che tutti conosciamo, quella che ora si appassiona al nuovo videogame del momento «Acciacca lo zingaro»: «Cosa aspetti?», si legge sul sito web di Radio Padania libera, «tuffati anche tu nello splendido mondo dei campi rom per poi bruciarli».
Negare l’evidenza è un sintomo o di meschinità umana o di demenza intellettuale. E anche nel PD trasformista di questi anni le due cose abbondano.