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Circo Italia

Negli ultimi anni il governo di destra ha garantito ai gruppi neofascisti favori, aiuti, propaganda gratuita su tivù e rotocalchi, soldi e sedi. Ognuno di questi partiti ha puntato su una politica fatta di propaganda aggressiva e di simboli identitari: il cattonazismo di Forza Nuova, il fasciofuturismo di CasaPound, l’antislamismo della Lega Nord, ecc. Ma questi partiti oggi non risultano affatto cresciuti numericamente: hanno avuto la loro occasione e l’hanno persa.

Oggi, due italiani su tre (il 68%) ritengono che la Lega Nord sia un danno e un pericolo per la società. Del resto, dopo i tanti episodi di corruzione, i rapporti opachi con le banche, le spartizioni di poltrone, i crac finanziari di comuni leghisti, alla Lega Nord non basta più il paravento della xenofobia e del no alle moschee.

Così, avvicinandosi una nuova tornata elettorale, i politicanti e i partiti più impresentabili cercano di darsi una ripulita esteriore. A Bologna, dopo lo show miserabile del fascistissimo don Tam, «crociato in lotta contro la decadenza, l’invasione islamica e le trame dei perfidi giudei», ecco che Forza Nuova candida a sindaco una più rassicurante gggiovane studentessa di matematica «impegnata nel sociale».

Ma, anche a livello nazionale, tutti i destri si sforzano a denti stretti di sembrare bravi ragazzi: il ministro La Russa ora prova a scalciare solo da dietro e Maurizio Gasparri dichiara «non sono mai stato fascista» e aggiunge persino che «la Marcia su Roma fu nonviolenta».

Insomma, clownismo bipartisan nello sgangherato, tetro Circo Italia. Con Gasparri vestito da Gandhi e Bersani da parroco padano.

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