Assemblea pubblica mercoledì 23 alle 21 al Circolo Anarchico C. Berneri, piazza di Porta S. Stefano, 1, per discutere di una mobilitazione antifascista nella giornata di sabato 26.
I neonazisti postmoderni sono bravi con i travestimenti verbali. Oggi dire «nazionalsocialismo» risulterebbe fuori moda e compromettente. Già è un po’ meglio dire «socialismo nazionale». È la stessa operazione con cui l’estrema destra trucca le atrocità razziali del nazifascismo: oggi le chiamano «etnonazionalismo radicale» o «difesa etnica totale».
I neofascisti del XXI secolo riadattano le forme comunicative, cambiano le sigle, s’inventano nuovi nomi, ma agiscono come hanno sempre agito: propaganda xenofoba, provocazioni, atti di razzismo, pestaggi, finto anticapitalismo al soldo dei padroni.
Anche l’associazione «CasaPound» dichiara sul suo sito l’intento «di sviluppare in maniera organica un progetto e una struttura politica nuova che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio». E opera in tutt’Italia in modo conseguente con le sue premesse di organizzazione neofascista, facendo continuamente appello ai valori del «pugno nello stomaco» e del «calcio nei denti», o a slogan come «Nel dubbio mena».
Il progetto «neofuturista» di CasaPound è quello di unire violenza concreta e violenza «artistica», squadrismo reale e simbolico, all’insegna di un patriottismo xenofobo e nazionalista che si ispira dichiaratamente al Fascismo.
Dietro le loro campagne «antiusura», non è difficile riconoscere una dissimulata propaganda antisemita.
Dietro slogan come «stop alla società multiculturale» e «prima gli italiani», non è difficile riconoscere un incitamento alle discriminazioni e al razzismo.
Dietro l’idea della «sovranità energetica nazionale», non è difficile riconoscere la difesa del business speculativo del nucleare, che arricchirà pochi provocando invece danni incommensurabili all’ecosistema e alla vita delle future generazioni.
Dietro le loro proposte sociali a favore delle «madri» italiane, non è difficile riconoscere la strumentalizzazione sessista e discriminatoria della maternità.
E in vari casi i militanti di CasaPound si sono distinti anche per pestaggi e aggressioni a centri sociali, studenti e migranti.
Dove i neofascisti di CasaPound sono riusciti a insediarsi, hanno sempre promosso razzismo, demagogia, sessismo, violenza, intolleranza, xenofobia, paura, revisionismo. Oggi occorre contrastare nella testa della gente ogni spazio per idee nazionaliste e pratiche razziste e sessiste. Occorre chiudere gli spazi di agibilità sociale e mentale per chi predica e pratica, palesemente o meno, l’odio e l’intolleranza.
Se le istituzioni di questa città continuano a concedere spazi pubblici ai neofascisti, come avverrà il 26 febbraio presso la Sala del Baraccano, è compito di tutti e tutte noi ribadire che in questa città non ci può essere spazio per l’autoritarismo e il neofascismo!
¡NO PASARÁN!
¡PASAREMOS!