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Breivik, Borghezio e Bersani

Durante la commemorazione, forte e commovente, della strage del 2 agosto il neosindaco di Bologna ha pronunciato un discorso sbiadito e retorico per ribadire il revisionismo alla Cofferati e, persino, per stigmatizzare i fischi di anni passati. A ben ascoltarlo, l’intervento del sindaco risulta un discorso largamente subalterno all’egemonia politica della destra perbenista e determinato a tacere le compromissioni dello Sato nello stragismo neofascista. Che l’estrema destra oggi continui con violenze, aggressioni e omicidi, lo dobbiamo un pochino anche al mondo rispettabile della “sinistra” che, sia pur solo per ignavia o per miopia, è sempre intenta a minimizzare e/o sdoganare la mai archiviata vocazione statale europea al fascismo e al razzismo. Per questo riproponiamo una lucida riflessione di Annamaria Rivera sul rapporto fra Lega Nord e PD.

Breivik, Borghezio e Bersani. Ovvero i tradimenti della “costola della sinistra”

di Annamaria Rivera (da Micromega)

Esiste un Paese europeo nel quale il segretario del maggior partito di opposizione, metamorfosi del vecchio partito comunista, si fa intervistare dal quotidiano di un partito secessionista di estrema destra, che partecipa alla coalizione di governo, per proporgli un patto politico “per il federalismo”.

Un patto, egli aggiunge, fra “le sole due vere forze popolari e autonomiste”, checché ne pensi chi sostiene che una delle due è eversiva e razzista. Questo Paese è l’Italia. L’intervistato è Pier Luigi Bersani. Il partito al governo è la Lega Nord, quello all’opposizione è il Partito Democratico. Naturalmente è sempre possibile nascondere la cenere sotto il tappeto. Cioè confinare parole come quelle di Bersani in un limbo eccentrico, attribuirle a una patologia marginale e tutto sommato fisiologica in ogni democrazia, quella (generica) dell’opportunismo.

Solo che, per compiere questa de-classificazione, che è anche una rimozione, è necessario dimenticare che Bersani non fa parte di una frangia di rincitrulliti che farnetica sul web, roba che può interessare solo la gerontologia o la psichiatria. Bersani perpetua una tradizione di lungo corso, quella del geniale inventore della formula “costola della sinistra”, il quale ha governato con piena legittimità il nostro Paese.

Oggi faremmo bene a rammentare le parole pronunciate da Bersani cinque mesi fa, poiché ci aiutano a inquadrare con un minimo di lucidità e coraggio una delle molte ragioni per cui un esponente della Lega Nord, l’eurodeputato Mario Borghezio, possa spingersi fino ad affermare pubblicamente che le posizioni di Breivik, l’autore della strage di Oslo, “sono sicuramente condivisibili, alcune ottime al netto della violenza”.

Ora, se Borghezio osa accreditare le idee deliranti che hanno ispirato il massacro di 76 giovani norvegesi inermi, nessuno potrà levargli la patente del fanatico paranoide, ma nessuno potrà isolare le sue asserzioni (politiche nelle intenzioni e nelle conseguenze) dal contesto ideologico, culturale e sociale nel quale sono nate, hanno potuto nutrirsi, attecchire, infine spingersi fino alla rivendicazione della “sacrosanta crociata cristiana contro la deriva islamista”.

Il contesto, la famosa “acqua in cui nuota” la violenza, è una questione che riguarda la società italiana intera, i suoi media, le parole messe in circolo, i suoi giornalisti e i suoi scrittori, i suoi politici, la responsabilità di chi prende la parola in pubblico, soprattutto se ricopre cariche elettive.

* * *

Il contesto è quello in cui un rispettabile quotidiano, uno dei due maggiori, lancia, pubblicandolo come inserto, il delirante La Rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci, che Borghezio giustamente ricorda come propria ideologa. E’ come se in Francia, per fare una comparazione, Le Monde avesse pubblicato uno scritto omogeneo alle posizioni del Front national.

Il contesto è quello di una straordinaria indulgenza o sottovalutazione del fenomeno Lega Nord fin dalla sua nascita e dopo, quando il Carroccio consolidava i rapporti con l’internazionale nera e andava palesandosi come “un movimento eversivo, razzista e tendenzialmente totalitario” (W. Peruzzi e G. Paciucci, Svastica verde, Editori Riuniti 2011, p. 11). Mentre il Carroccio moltiplicava e radicalizzava dichiarazioni e imprese razziste, omofobe e sessiste, v’era chi –perfino qualche studioso “antirazzista”- si adoperava nell’impresa di derubricare il leghismo a fenomeno goliardico, a folklore, a innocuo populismo, dipingendolo perlopiù come un partito “né di destra, né di sinistra”, “pragmatico e non ideologico”, “con forte radicamento territoriale e popolare”, “con una composizione sociale eterogenea”, ergo immune dai caratteri tipici delle destre estreme.

Insomma, dalla “costola della sinistra” dalemiana in poi, vi è sempre stato un drappello di politici e commentatori anche di sinistra (o quasi) che hanno legittimato come sostanzialmente democratico il partito di Bossi e tentato più volte accordi politici (la proposta del patto per il federalismo di Bersani è figlia del dialogo sulle “riforme”). E non solo: nell’illusione di arginare l’espansione leghista e catturare consenso elettorale, alcuni partiti di centrosinistra hanno incluso nella propria agenda politica e nei programmi governativi temi e norme sicuritari e anti-immigrati, in parte mutuati dalla stessa Lega.

Certo, questa volta il Carroccio si è reso conto d’averla fatta grossa. Ma a chi ha affidato il compito di prendere le distanze ufficialmente dal disinfettatore di vagoni ferroviari? A Calderoli, ministro della Semplificazione, cioè all’inventore del “Maiale day”, al sostenitore della castrazione chimica per gli stupratori, a colui che nel 2009 definì le assistenti familiari “badanti del sesso e della droga”, a uno dei mandanti morali della strage del 2006 di 11 cittadini libici, massacrati dalla polizia a Bengasi, davanti al Consolato italiano. Uccisi mentre protestavano per la vignetta anti-musulmana che l’allora ministro delle Riforme, in un clima di rovente polemica internazionale, aveva ostentato provocatoriamente durante un’intervista televisiva.

Infine, su un punto Borghezio ha perfettamente ragione: quando afferma che le idee di Breivik, che sono anche le sue, “collimano al cento per cento con quelle espresse dai movimenti che ormai prendono il 20 per cento dei voti in Europa, cioè cento milioni di persone”. In Europa, negli anni più recenti, l’onda nera ultrarazzista, antisemita, antimusulmana, nazionalista, in alcuni casi secessionista, va allargandosi dall’Austria all’Olanda, dal Belgio all’Ungheria, dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna ai Paesi scandinavi. Né mancano, oltre all’italiano, casi di partiti di estrema destra che sostengono (o hanno sostenuto) i governi oppure che ne fanno (o ne hanno fatto) parte.

Per concludere. Fino alle parole “cariche elettive” non ho fatto altro che riprendere e interpolare “La Lega e la sindrome norvegese”, l’articolo del 27 luglio di Michele Serra, che trovate qui.

La parafrasi ironica del pezzo di Serra, che ringrazio per l’ispirazione, mi è utile a dire che oggi, dopo il massacro di Oslo, è relativamente facile prendersela con il coté più estremista, incontinente o stragista dell’Europa dell’intolleranza, del razzismo, della crociata antimusulmana. Ma qualche responsabilità non risiede anche nel versante perbenista e rispettabile, quello che ha contribuito, sia pur solo per ignavia o miopia, ad alimentare le acque in cui nuotano i pesci mostruosi della mai archiviabile vocazione europea al fascismo, al razzismo, alla soluzione finale?

Annamaria Rivera
(28-07-2011)

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One Response

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  1. fulvia says

    che commentare oggi ! la situazione italiana si commenta da se noi facciamo e ” abbiamo sempre fatto sacrifici pagato tasse e fatto salti mortali x sbarcare il lunario ma alla sinistra di oggi anzi ormai da 20 anni e purtroppo fino pochi anni votata da me ” mai più” vorrei dire : cosa avete fatto voi ????? e che proposte avete voi oggi oltre a : berlusconi deve lasciare , le sue donne ecc questa non e’ politica sig bersani xche’ nonsiete favorevoli a nulla poi votate a favore ? voi sareste i moralisti i puliti ma fatemi il favore fatevi da parte xche’ e’ vergognosa la vs opposizione alle persone e questa e’ la vs politica ! non ho capito altre proposte e non solo io sia chiaro | la gente si e’ rotta i c…….