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Quella camicia verde che fu nera

Oggi la Lega Nord pare sempre più in crisi e il regno di Panzania, il re Bossolo, ser Trota e ser Marone potrebbero diventare, in breve, un brutto sogno che si dissolve al risveglio. Restano la cultura xenofoba e le leggi razziste che questo partito – assime a tanti altri – ha promosso nell’ultimo ventennio. Resta il nero che c’è sotto la camicia verde leghista. Per questo va contrastata, isolata, sbeffeggiata, smascherata. Su Carmilla on line è uscito un bell’articolo sulla Lega Nord di Alessandro Bresolin, apparso sulla rivista belga “Fédéchoses”.

Quella camicia verde che fu nera

Cose dell’altro mondo

Fin dalla sua nascita la Lega Nord più che un’ideologia vuole rappresentare una mentalità, e un semplice fatto di costume può aiutare a svelarla. L’inverno scorso il regista campano-veneto Francesco Patierno, che stava girando un film dal titolo “Cose dell’altro mondo”, si è visto negare dal comune di Treviso la possibilità di utilizzare la città come set cinematografico. La polemica era squisitamente politica, dal momento che Patierno immaginava nel film un’Italia in cui da un giorno all’altro gli immigrati se ne vanno, abbandonando gli italiani a se stessi. Continua a leggere su Carmilla.

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