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[Roma] CasaPound fra aggressioni e Hard Bass

Dopo quella del 10 ottobre, ecco un’altra aggressione neofascista a Roma con mazze e bastoni contro alcuni esponenti del Partito Democratico del IV Municipio. È accaduto nella notte del 2 novembre, mentre alcuni militanti del PD stavano affiggendo manifesti sul recupero dei beni confiscati alle mafie. All’improvviso sono stati accerchiati da una decina di neofascisti con bastoni e mazze hanno cominciato a malmenarli e inseguirli. I referti medici hanno rilevato trauma cranici, suture alle ferite, alcune delle quali alla testa, sugli zigomi e sulle sopracciglia. Un braccio rotto per uno dei ragazzi che ha tentato disperatamente di resistere all’aggressione neofascista. Fra gli aggressori Alberto Palladino di CasaPound, in arte Zippo. Vedi Osservatorio sulla repressione.

Accanto ad aggressioni e intimidazioni, il blog La meteora segnala che i «fascisti del terzo millennio» stanno sperimentando un’altra strategia per cercare di racimolare qualche consenso: portare musica neonazista per le strade di Roma.

Nessun simbolo, nessuna bandiera, ma sono sempre loro: è la nuova tattica che i vertici di CasaPound hanno deciso di adottare. Coperti da maschere, il 21 ottobre, una cinquantina di militanti di CasaPound hanno sfilato per le vie del centro di Roma ballando sotto le sonorità della musica Hard Bass, dando così via a una manifestazione non autorizzata in tutto il Primo Municipio.

Non soddisfatti a causa della poca affluenza giovanile nel loro movimento, ora stanno tentando di coinvolgere quanti più giovani possibili attraverso un gruppo apparentemente fuori da ideologie denominato «HARD BASS conto la crisi».

Come al solito, quel che ne esce fuori è una grottesca imitazione delle iniziative dei movimenti studenteschi di sinistra. Così recita la presentazione dal gruppo su facebook: «Ci vogliono togliere il lavoro, ci vogliono togliere le pensioni, ci vogliono togliere l’istruzione pubblica, ci vogliono togliere la sanità, ci vogliono togliere il sistema sociale, ci vogliono togliere i diritti, ci vogliono togliere la spensieratezza, ci vogliono togliere addirittura la speranza, ci vogliono togliere il FUTURO…».

Apparentemente, l’«Hard Bass Crew» risulta scollegato dal movimento neofascista Casapound, ma dietro a quelle maschere si trovano le stesse persone. Indossando anche maschere di Hitler e del Ku Klux Klan, i militanti di Blocco Studentesco hanno diffuso volantini con lo slogan «Vogliono privarci del nostro futuro, non ci toglieranno la nostra voglia di vivere».

L’Hard Bass è un genere musicale molto di moda negli ambienti neonazisti dell’est Europa, in particolare in paesi come la Repubblica Ceca. Si tratta di musica techno dal ritmo veloce ed estremo, che viene fatta rimbombare nei principali centri cittadini, accompagnata spesso da episodi di razzismo da parte dei ragazzi mascherati che la ballano. Il movimento dell’Hard Bass è nato in Olanda e adottato in Russia dai gruppi neonazisti. In Italia i neofascisti di Casapound sembrano voler adottare questo metodo comunicativo per espandere il loro movimento ad aree meno politicizzate.

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