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Appello: No alla marcia nazifascista a Roma il 7 gennaio

Negli ultimi vent’anni la cultura istituzionale bipartisan ha legittimato o quantomeno tollerato le organizzazioni neofasciste e ha sempre minimizzato e spoliticizzato gli episodi di violenza squadrista: le intimidazioni, i pestaggi, gli omicidi, spesso compiuti in modo indiscriminato, per un biscotto, una sigaretta, i capelli lunghi, il colore della pelle.

Contrastare fattivamente la cultura neofascista e xenofoba oggi è una imprescindibile battaglia di civiltà, e si tratta sia di opporsi alle idee, alla propaganda e alle pratiche della violenza squadrista e razzista, sia di segnalare la rete di complicità che ha consolidato gli spazi di agibilità del neofascismo.

Ben ha fatto Femminismo a Sud a dar conto di tutti quei politici, giornalisti e intellettuali che, con sconcertante superficialità o per semplice opportunismo, hanno difeso gli epigoni dei “ragazzi di Salò”. Vi è addirittura chi ha contestato quella “lista” come una modalità “orrenda e scellerata”, senza capire che oggi, dinanzi alle derive assassine del nazifascismo italiano ed europeo, si tratta come minimo di ricostruire un’etica della responsabilità culturale e intellettuale.

È ora di dire basta alle culture dell’odio razzista, a chi le propaganda e anche a chi pensa che un “dialogo” sia possibile in nome di una tolleranza “democratica” dell’intollerabile, questa sì “orrenda e scellerata”.

Nessuno spazio alle marce nazifasciste e nessuna accondiscendenza verso chi le difende!

Appello: No alla marcia nazifascista a Roma il 7 gennaio

(da Osservatorio sulla repressione)

Il 7 gennaio sfilerà per Roma una marcia nazionale neonazista spalleggiata e sponsorizzata dal sindaco Alemanno. Non ci importano le motivazioni per le quali si svolgerà questa manifestazione: non le accetteremo comunque!

Non possiamo permettere che chi semina idee razziste, xenofobe ed omofobe attraversi tranquillamente la città senza una risposta concreta e forte da parte dei movimenti antifascisti.

Non possiamo permettere che dopo neanche un mese dall’uccisione a Firenze dei due ragazzi senegalesi Samb Modou e Diop Mor da parte di un militante fascista i suoi camerati scendano in piazza. Loro sono i responsabili morali e fisici di quell’assassinio e le loro mani grondano ancora di sangue.

Non possiamo permettere che al famoso campeggio di Subiaco che ha “riunito” vecchi, nuovi e futuri nazisti venga data continuità consentendo loro di marciare per la capitale medaglia d’oro alla Resistenza.

Rilanciamo perciò l’assemblea che si terrà all’Alberone il 22 dicembre per discutere collettivamente le modalità per rispondere a questa provocazione fascista.

Con Samb Modou, Diop Mor e tutti i compagni e le compagne assassinat* nel cuore

No pasaran! Antifascist* sempre

Collettivi autorganizzati della Sapienza e Roma3

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