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Il comandante dei carabinieri di Verona è razzista?

A Verona una banda di giovani neofascisti ha bastonato un quattordicenne srilankese cercando di ucciderlo (il dettaglio viene ingentilito dai giornali con le solite perifrasi ipocrite: «il gruppo aveva anche tentato di far rotolare il ragazzino in mezzo alla strada per farlo investire da qualche auto in transito»).

Ora, il comandante dei carabinieri di Verona Paolo Edera dichiara: «Verona non è razzista. È una bravata, un’idiozia».

Immaginatevi per un attimo che, quella sera, al posto del quattordicenne srilankese vi fosse stato il comandante dei carabinieri Edera, picchiato e fatto rotolare tra le auto in corsa.

Che cosa avrebbero scritto i giornali? Di certo non: «È una bravata, un’idiozia». Forse «Vile atto terroristico»? «Violenza eversiva che sgomenta ogni cittadino onesto»? «Unanime sdegno e condanna dei partiti e delle istituzioni»?

Si tratta in entrambi i casi di esseri umani che avrebbero diritto, come tutt*, a una vita serena. Come mai questa disparità ipotetica di trattamento? È semplice: si chiama razzismo.

Vedi anche: Da Milano a Messina: ancora aggressioni razziste!

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One Response

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  1. staffetta says

    il capogruppo della lista Tosi si rifiuta di condannare la violenza

    (da Radio Popolare Verona)
    http://www.radiopopolareverona.it/index.php?module=Pagesetter&func=viewpub&tid=1&pid=2198

    Come si sa tre ragazzi, due di questi minorenni, aggrediscono, picchiano e insultano con “sporco negro di merda”, un tredicenne dello Sry Lanka. “L’Arena” ne scrive con quattro giorni di ritardo. Aspetta che si calmino le acque.

    In televisione un esagitato ufficiale dei carabinieri, il colonnello Paolo Edera, sproloquia: “Non è razzismo, è solo una stupidaggine di ragazzini, ripeto non è razzismo” smentito poche ore dopo dai magistrati che parlano di episodio razzista.

    I genitori dei tre, come c’era da aspettarsi, negano ogni propensione xenofoba nei loro figli.

    Però, se è vero quello che riporta la stampa e cioè che durante la perquisizione della stanza di uno degli aggressori è stata trovata una bandiera nazista, un opuscolo sulla X Mas, il reparto distintosi nella più feroce repressione antipartigiana, adesivi di Lotta studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, associazione di estrema destra, e non meglio definiti “oggetti appuntiti” se è vero tutto ciò i genitori, se non sono deficienti o consenzienti, qualche domanda dovrebbero porsela.

    E il colonnello comandante dei carabinieri dovrebbe imporsi il fioretto di riflettere un po’ prima di parlare perché se è comprensibile che Andrea Miglioranzi, capogruppo della lista Tosi in Consiglio Comunale e fino a poco tempo fa dirigente di Forza Nuova, si rifiuti di votare, solo lui, un ordine del giorno che deprecava l’episodio di violenza, da un responsabile dell’ordine pubblico si ha il diritto di pretendere, su questioni cosi delicate, compostezza, riflessione e, se non è chiedere troppo, un po’ di intelligenza.

    Per finire una domanda ai colleghi giornalisti della carta stampata e della TV: del ragazzino tredicenne vittima dell’aggressione si sa tutto, avete scritto e detto tutto, dove abita, che scuola frequenta e altro. Niente privacy.

    Degli aggressori solo il nome del maggiorenne . Degli altri, di diciassette anni, niente. Del tredicenne tutto, perfettamente rintracciabile.