Abbiamo notato tutti/e in questo ultimo periodo dei vomitevoli sfregi apparsi sui muri della zona universitaria: svastiche, celtiche, rune e altra paccottiglia nazi-fascistoide.
Sabato 14 Gennaio, era stata “sponsorizzata” anche a Bologna una “Festa di Tesseramento” di CasaPound.
Molto probabilmente gli amici di Casseri eseguivano l’ordine impartito da Roma di far convergere tutte le forze del movimento al concerto nazirock di Verona, per il quale, dicono i promotori, erano previsti autobus e macchinate da mezza Italia.
Concerto organizzato lasciando all’oscuro i gestori del posto sull’identità dei gruppi che avrebbero suonato e che, grazie alla pressione degli antifascisti veronesi, è stato annullato.
Nel frattempo non hanno risparmiato i pennarelli, perché marcare il territorio è una pratica abituale dei fascisti. E nonostante venissero loro costantemente cancellate, evidentemente da qualche “vicino” premuroso, sono tornati a rifarle, innescano un gioco al “gatto col topo” (ruolo che in cui d’altronde sono maestri).
È una vecchia tattica: si spargono un po’ di simboli truci in giro, si vede dove vengono cancellati sistematicamente per individuare le zone dove la loro presenza potrebbe avere meno fastidi.
È un segnale che hanno intenzione di ributtare la faccia fuori, dopo la “sberla” che hanno preso l’anno scorso in via Guerrazzi, dove non hanno nemmeno fatto a tempo a ricevere le chiavi della loro pseudo “futura” sede che stavano già traslocando (un’altra volta!).
Per questo, se non vuoi avere un fascista sotto casa o comunque nel tuo quartiere, una pratica minima di “buon vicinato” è armarsi di oggetti atti a scrivere e cancellare le scritte naziste, fasciste, xenofobe e razziste.