Alla fine degli anni Novanta e poi nel 2001 un sogno di libertà è stato disperso dalle violenze fascisteggianti e dai tonfa dello Stato. Oggi quella stagione sta finendo e in ogni angolo di questo paese appaiono segni d’insubordinazione e gesti di fantasia sovversiva. Anche sui fondali apparentemente immobili dei laghi italiani…
Pare anzi che sia in corso una guerra subacquea nei fondali del lago di Garda intorno a un busto sommerso di Mussolini a 40 metri di profondità. Gli hanno rotto il naso e gli hanno messo una catena con lucchetto attorno al collo. Ma non è che l’ultimo atto di insofferenza verso i simboli neofascisti nelle acque del Garda.
Un anno fa il «Piccolo Balilla», posizionato da sub neofascisti sul fondale, fu rapito a più riprese, riposizionato, frantumato, gli fu mozzata una mano. Secondo l’assessore regionale Massimo Giorgetti, qualcuno si accanirebbe «ingiustamente»…
Da qualche tempo, al posto del «Piccolo Balilla» è stato posizionato un «Nanilla», un Balilla nano, che dal fondale del lago difende l’italico suolo dai sette nani di Biancaneve.
Due mesi fa sono stati distrutti anche la scultura della «Fiamma» dell’Arma e il presepe subacqueo fatto dai carabinieri, ricollocato nuovo di zecca a Natale, con tanto di benedizione delle autorità.
Infine, per star sicuri, il 28 ottobre, nell’80esimo anniversario della marcia su Roma, è stato ancorato con bulloni alla roccia il busto di Mussolini. Ed ora la scoperta del duce «impiccato» fatta da camerati sub sgomenti.
Che si sfogano sul web. «Attentato, ormai è guerra aperta!» è il grido di Alberto Tomei sul suo profilo facebook (tolto dopo poche ore). Ed ecco altri commenti: «Il grande vecchio resiste sul fondo alla faccia degli invidiosi rossi». «Speriamo esca quanto prima!!». «… se esce fa una strage… e sarebbe ora!!!!».
Ma forse il nazifascismo e il neofascismo di stragi ne hanno fatte già abbastanza…