Dopo averli sovvenzionati e coccolati per vent’anni, ecco che il centrodestra mette temporaneamente al margine i neofascisti e si dedica alla nuova stagione delle “grandi intese”.
Ma, senza più il sottobosco di governo per nostalgici e squadristi, ecco che tornano anche a crescere un po’ ovunque le aggressioni e i pestaggi, senza che tali episodi facciano più notizia, a volte nemmeno in cronaca locale: Napoli, Porto San Giorgio, Roma, Velletri, Pordenone, ma anche Terracina, Torino…
Ha certo ragione la Rete dei Comunisti a sottolineare l’importanza dell’autodifesa e dell’attivismo antifascista.
L’antifascismo militante non è un “problema per vecchi”
Sono diventati tanti coloro che stanno cercando di riscrivere la storia del nostro paese e del nostro presente dandone una visione distorta, mistificatoria e opportunistica.
Si tenta in tutti i modi di far passare il messaggio che ormai non ci devono essere più differenze, che destra e sinistra sono categorie vecchie, che fascismo e antifascismo sono ormai sorpassati.
È una mistificazione talvolta dolorosa con cui fanno i conti gli studenti nelle scuole o i giovani nei quartieri popolari, dove i fascisti cercando di diventare egemoni proprio facendo leva sulla inutilità di una simile contrapposizione. Poi, appena possono, gli “scappa la mano” e partono pestaggi e intimidazioni che mandano un messaggio esplicito “Questo territorio è nostro, questa scuola è nostra” e guai a chi prova a fare altro, a proporre altri percorsi, a indicare alternative. Leggi tutto su “Contropiano”.