A Bologna il 9 dicembre la «Rivoluzione italiana» ha portato in piazza ben poca gente. Al grido di «Basta alla politica corrotta, al sistema delle banche e a questa classe dirigente», hanno sfilato un settantina di cittadini, qualche militante di Forza Nuova, di CasaPound, del M5S, un gruppo di ultras del Bologna e pure una rappresentanza molto esigua del Movimento dei Forconi. Un blocco dei viali, un tentativo fallito di bloccare la tangenziale e poco altro.
Oggi, 10 dicembre, in Piazza Re Enzo c’erano una ventina di persone con due gazebo e qualche tricolore, e molta gente si scansava. Certo è che le evidenti infiltrazioni di neofascisti camuffati, giacché in altro modo farebbero fatica a fare le loro marcette, hanno tenuto la città alla larga da questa mobilitazione ambigua e fin troppo conformista.
A parte Torino e Imperia, in tante città e contrade italiane la mobilitazione è stata simile o addirittura peggio di quella bolognese, con neofascisti in prima fila solo per la foto ricordo sulle cronache locali. Su Vice vi è una rassegna un po’ irridente dei flop più comici.
A Torino va invece segnalato, oltre la mobilitazione consistente e variegata, l’inquietante comunicato del sindacato di polizia SIULP in elogio delle forze dell’ordine che, togliendosi i caschi e fraternizzando con i dimostranti, «hanno detto simbolicamente basta alla lontananza della politica governativa e dei palazzi del potere rispetto ai danni che stanno producendo contro le famiglie e i lavoratori di questo paese». Sintassi poco chiara, ma espressione neanche tanto velata della velleità di porsi alla guida del paese.
In fondo, i neonazisti di Forza Nuova e i neofascisti di CasaPound, o i gruppi ultras legati ai circuiti nazifascisti, ci sono non tanto perché siano gli organizzatori principali, ma perché l’humus politico e culturale è a loro congeniale e corrisponde ai loro discorsi e immaginari. È l’analisi svolta nel condivisibile intervento Si può cavalcare la Tigre dei Forconi? di Luciano Muhlbauer.
E giustamente su Connessioni Precarie ci si chiede: ma siamo sicuri che il 9 dicembre in piazza Castello a Torino ci fosse la «razza pagana» del Terzo Millennio? Non c’è dubbio che la brama di meticciato – soprattutto se è meticciato con fascisti e affini – può produrre spettri e sviste.
Comunque, sono in molti a chiedersi se e che cosa sia veramente accaduto: Radio Onda d’Urto, Militant, Senza Soste, Linkiesta.
sono andato un attimo il 9, ho visto i fasci e me ne sono andato. non capisco perché dovrei negare me stesso e la mia bandiera, per star di fianco a politicanti in erba con un’ideologia da incubo nazi e razzista
Vi state sbagliando io non sono fascista anzi prima di avere un bambino spesso e volentieri frequenavo i centri sociali! Il 10 ero li davanti ai gazebo a fare volantinaggio ma vi assicuro che anche se c’era qualcuno di estrema destra non si e’ comportato da tale!
Io ho visto gente che si ribella a questo governo e lo fa non usando la violenza…quando ero li mi chiedevo ma dove sono tutti quelli che si lamentano ,tutti i ribelli,i disoccupati i pensionati,dove sono poi ho collegato…NESSUNA BANDIERA E HO CAPITO TUTTO.
Spesso le bandiere si mettono davanti agli occhi e non ti fanno vedere la realta’ cosi’ com’e’.dovevamo unirci tutti ma cosi’ non e’!(ho usto il punto esclamativo,si puo’)
Grazie del vostro appoggio e della definizione MOBILITAZIONE AMBIGUA E FIN TROPPO CONFORMISTA…..grazie grazie grazie