Nella fase attuale il Populismo è una sorta di croce e delizia dei poteri forti. I ceti dirigenti lo paventano e lo sognano, lo biasimano e lo vezzeggiano, perché sanno che se mai l’Europa attuale non reggesse saranno proprio i populismi nazionalisti e destreggianti a garantire i profitti e lo sfruttamento del lavoro.
E i populisti fascistoidi cercano ora di ripulirsi e di farsi pubblicità sui media di regime.
Ecco allora il boss della Lega Nord che se ne va a Reggio Emilia il 25 aprile a parlare… delle «vittime dell’euro». È il solito tentativo di ottenere un po’ di visibilità a sbafo, per un partito ladro e razzista che per fortuna pare in via di sparizione.
Intanto, oltre il Pratello che r-esiste, ritorna «25 aprile sempre!», la seconda edizione della festa della Liberazione a Massenzatico (RE), sempre a pochi passi dalla prima Casa del Popolo italiana voluta da Camillo Prampolini nel 1893.