Non vi è dubbio che oggi la Resistenza sia tutt’altro che inattuale. Più cresce l’ipocrisia e la violenza delle politiche istituzionali, più la memoria di una guerra di liberazione ritorna netta e viva nell’intelligenza collettiva.
Non il ricordo celebrativo della Resistenza, ma quello di una Resistenza che, dal 1919 a oggi, non ha mai cessato di opporsi al Fascismo, al Nazismo e poi al neofascismo guidato, favorito, sovvenzionato dai centri oscuri del potere istituzionale.
Non il ricordo falsificante di una Resistenza «nazionale», ma quello di una Resistenza internazionalista e rivoluzionaria che si è combattuta e si combatte ovunque, in ogni angolo d’Europa e del mondo.
Fra i tanti libri che ci restituiscono qualcosa della vitalità della guerra di liberazione vi è ora la raccolta dei racconti di Giulio Questi, Uomini e comandanti. Ex partigiano, poi regista di culto e oggi novantenne film-maker di cortometraggi che spopolano in rete, Giulio Questi ha partecipato giovanissimo alla guerra di liberazione tra Val Seriana e Val Brembana e ha narrato quell’esperienza in racconti crudi e umanissimi, folgoranti e visionari. Qui una rassegna di recensioni.