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[BO] Forza Nuova ancora in piazza e altre destre in fermento

Pare che la Questura di Bologna continui ad autorizzare le provocazioni razziste dei gruppi neonazisti.

Sabato 21 giugno, dalle ore 9.00 alle ore 14.00, Forza Nuova Bologna cercherà di distribuire miserabili pacchi merenda «esclusivamente alle Famiglie Italiane» come gesto d’odio contro gli «immigrati coccolati e tutelati in tutti i campi». Tale «Gazebo di Solidarietà Nazionale» avrà luogo pressoi giardini di via Normandia nel Quartiere Borgo Panigale.

Imbaldanziti forse dalla violenta campagna del «Resto del Carlino» contro i movimenti sociali bolognesi, ora anche i neofascisti del «Fronte Nazionale» si sono messi all’opera e hanno fatto trovare un loro volantino propagandistico nelle biblioteche universitarie di Via Zamboni e Strada Maggiore e nei dintorni dell’Aula C.

Intanto si è tenuta la convention della destra bolognese al Quartiere Santo Stefano e si direbbe che la presidente Ilaria Giorgetti manovri per candidarsi come sindaco nel 2016. Intervenendo come militante di destra e «padrona di casa», ha voluto ribadire che è l’unico politico nero con incarichi di governo a Bologna. E lo ha ripetuto anche in un’intervista al «Corriere di Bologna» del 15 giugno in cui dice di essere l’unico «pulcino nero» fra i tanti rossi in città, ma di ammirare ogni ideologia autoritaria: «il mio preferito è Nicola De Filippo di Borgo Panigale, un comunista vero, uno che custodisce ancora una sana ideologia».

Per settimane Ilaria si è lamentata che nessuno le telefonava, ma ora tutt’a un tratto è amica di tutti, aperta a tutti: «I rapporti con il sindaco Virginio Merola? Tra di noi c’è un clima di grande dialogo. Direi di più: ci sono amicizia e stima reciproche». Tra gli assessori di palazzo d’Accursio, Ilaria ammira il vendoliano Riccardo Malagoli, titolare dei Lavori pubblici: «Tutte le volte che l’ho chiamato, mi ha sempre risposto».

E la Marine Le Pen in salsa felsinea cerca di smarcarsi anche dalle ombre nere che l’accompagnano:

«Stanno facendo passare il messaggio che io li voglia sfrattare perché sono una specie di nazista. Assurdo. Invece condivido i temi di cui si occupano. Ma non possono fare quello che vogliono, ci sono delle regole da rispettare. Vale anche per gli occupanti della caserma Masini, o per l’Aula C di Scienze politiche. Ho moltissimi amici gay e alcuni di loro hanno una marcia in più. L’omosessualità non è né di destra né di sinistra, però resto contraria ai matrimoni gay e al riconoscimento delle unioni civili. Il matrimonio è tra un uomo e una donna».

Certo Ilaria non è una «specie di nazista», ma è una politicante reazionaria, familista e incompetente che vuole fare carriera a tutti i costi e, per i suoi fini elettorali, ha bisogno di tenere insieme i moderati e i camerati, concedendo qualche copertura o strizzatina d’occhio al neofascismo locale. Un patrocinio, una sala di quartiere intitolata a Rachele Mussolini

E la sua campagna elettorale ha un solo tema cardine: la «legalità», la «sicurezza», gli sgomberi di esperienze autogestite, gli allarmismi di ogni tipo, la normalizzazione vendicativa e autoritaria di ogni forma di esistenza irregolare, antagonista, eccentrica.

Ma la soddisfazione di Ilaria sta nel fatto che il sindaco Merola pare aver accettato come terreno di «dialogo» proprio il campo della «sicurezza».

Infatti il 14 giugno il sindaco Merola ha benedetto solennemente in Cappella Farnese la cosiddetta «armata della sicurezza», un corpo «civico» di ronde cittadine. Così scrive un giornalista di «Repubblica Bologna» con toni eroici da corrispondente di guerra:

«Sembrano la forza d’intervento multinazionale, una sorta di “Caschi blu” a garanzia della sicurezza sotto i portici, davanti alle scuole, durante le feste e gli incontri collettivi, giorno e notte».

Del resto, sui giornali locali di queste settimane le metafore belliche e intimidatorie si sprecano: da «Guerra agli occupanti» a «Pugno di ferro contro gli abusivi» e a «La resa»…

Parlando all’«armata della sicurezza», il comandante dei vigili urbani Di Palma ha enunciato con chiarezza la prospettiva delle istituzioni cittadine:

«Non siete vigili di serie B, ma cittadini di serie A».

E ciò vuol dire ovviamente che ci sono anche cittadini di serie B. Quelli che possono essere minacciati dai giornali borghesi di «guerra» e «pugno di ferro», quelli che si trovano a vivere la militarizzazione securitaria dell’esistenza, quelli che non hanno garanzie di un’esistenza appena decente…

A Roma la campagna securitaria del sindaco nero Alemanno ha portato solo infelicità, razzismo, omofobia e gran ruberie.

Chi semina vento raccolga tempesta!

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