È cosa nota che i neofascisti spacciano soprattutto un’ideologia della violenza autoritaria e razzista e smerciano menzogne culturali, ciarpame filosofico e revisionismi storici di ogni genere. Ma non solo.
In più di un’occasione sono risultati contigui o collusi con il narcotraffico. Ora guarda caso a Giuliano Castellino, esponente di spicco dell’estrema destra romana, hanno sequestrato un etto di cocaina dopo che la sera del 31 dicembre era passato in scooter a un incrocio con il rosso.
Già dirigente nel 2013 della «Destra» di Francesco Storace e prima ancora segretario romano di «Fiamma Tricolore», portavoce del «Popolo di Roma», vicino a Gianni Alemanno, il suo nome è legato all’attentato al cinema Nuovo Olimpia nel 1999 e di recente alle manifestazioni pro-Priebke, alle impiccagioni di manichini per i suicidi causati dalla crisi e alla solidarietà ai Forconi.
Fanno tanto quelli «anti droga, spaccio, degrado e illegalità», e poi li si trova sempre a spacciare sotto banco per autofinanziarsi come il ridicolo oste bolognese Gabriele Catellani, camerata e amico di Marco Lisei, Sergio Tedesco e Michele Facci…