Dopo la recente figuraccia che ha gettato ombre inquietanti sulla figura di Galeazzo Bignami, ecco che subito l’ex squadrista del FUAN cerca di fare un po’ di polverone e rivolge altrove le sue solite ingiurie.
Prima va a fare fotografie dei bambini seduti nel prato di un campo nomadi. Quando gli chiedono se ha bisogno di qualcosa, Bignami non risponde e continua a scattare fotografie. Dopo l’ennesima richiesta di spiegazioni, passa agli insulti e a parole scurrili. Uno l’ha rincorso per chiedere cosa volesse fare con le foto dei bambini. La risposta che ha ricevuto è stata che lui poteva fare tutto ciò che voleva. Chiunque gli avrebbe tirato un pugno. E non tutti si sarebbero scusati.
È convinto di poter fare tutto quello che vuole. Basti dire che Bignami ha al suo attivo 39mila euro di «spese pazze» in Regione, e raccoglieva ovunque scontrini da 30 centesimi per incassare poi il «legittimo» rimborso chilometrico!…
Per darsi una ripulita, ora rivolge le sue contumelie e menzogne a un busto commemorativo di uno dei protagonisti della Liberazione di Ravenna, Arrigo Boldrini, il comandante partigiano Bulow della 28ª Brigata GAP «Mario Gordini». E non avendo altri argomenti né volendo perder tempo a documentarsi, soltanto sulla base di un film ridicolo tira fuori la cosiddetta «strage di Codevigo».
Anzitutto la cosiddetta «strage di Codevigo» è avvenuta in un lasso di tempo non breve, tra fine aprile e fine giugno del 1945.
Non è avvenuta a Codevigo, ma in un’area assai più ampia della Bassa padovana.
Nemmeno gli esecutori della presunta «strage» sono sempre gli stessi: fascisti morti in conflitti a fuoco perché non avevano deposto le armi, esecuzioni sommarie di ufficiali della Brigata Nera, vendette personali anche tra gli stessi fascisti sconfitti o per rivalità svariate…
Non solo si tratta di episodi singoli, staccati ed eterogenei, ma gli omicidi più terribili ed efferati non si devono a partigiani della Resistenza, ma a soldati del Battaglione «Cremona» dell’Esercito italiano che era passato nel 1944 agli ordini dell’VIII Armata Britannica, ossia di soldati che fino a poco prima erano stati fascistissimi e ora si divertivano a torturare i fascisti…
Bignami dovrebbe star lontano dai bambini e dai morti. Si limiti alla sua collezione «pazza» di scontrini.