A Bologna c’è un ceto dirigente sempre più sinistramente compatto, che crede di poter disciplinare la protesta sociale come un problema di «ordine pubblico». Comune, Procura e Questura sono ormai una cosa sola a cui non importa combattere clientelismo e corruzione perché, com’è noto, il pesce puzza dalla testa. È un ceto dirigente impegnato solo a garantire privilegi, profitti e turismo, reprimendo ogni minimo episodio di protesta e di critica a una società sempre più diseguale.
Contro le dure misure preventive e cautelari applicate negli ultimi mesi a persone di ogni età coinvolte in occupazioni e contestazioni, sabato 26 settembre la Bologna libera, antisessista, antirazzista e antifascista, scenderà in piazza per un corteo che partirà alle ore 15.30 da Piazza XX Settembre.
Un’occasione per riflettere pubblicamente sulla necessità di liberare Bologna sarà l’assemblea cittadina che si terrà in Sala Borsa mercoledì 23 settembre alle ore 18.
Nessuno spazio all’autoritarismo!