Povera Ilaria! Ora che il merito dello sgombero di Atlantide se l’è preso tutto il sindaco Merola, ecco che la cognata dell’ex ministro Maurizio Sacconi non sa più bene come lanciarsi in campagna elettorale per la sospirata poltrona di sindaco.
E prova a recuperare l’iniziativa con una conferenza stampa in cui dichiara che Atlantide era «un letamaio» paventando un’imminente epidemia di Ebola che metterà a repentaglio la «sicurezza dei cittadini»…
D’altro canto i suoi amici strafascisti, postfascisti o neroazzurri non l’aiutano molto. Si sono tutti candidati anche loro: Bignami, Bernardini, Borgonzoni, Lisei…
Tuttavia, per le loro festicciole securitarie la sala pubblica del Baraccano è sempre gratis. E non è neppure escluso che si facciano simpatici scherzi tra di loro. Come il finto allarme bomba che ha costretto «Fratelli d’Italia Bologna» ad annullare il festino di cinque camerati organizzato nella serata del 15 ottobre al Baraccano per proporre qualche altro candidato sindaco.
Qualcuno potrebbe concluderne che la Giorgetti, sotto sotto, sia omofoba e fascista. E che il Quartiere Santo Stefano sia un «letamaio» nero.
Certo l’odore non è buono, ma la questione forse è un’altra. Viviamo un tempo di così forte fascistizzazione degli assetti istituzionali che bastano dieci residenti benpensanti, un avvocato frustrato e una signora agiata e viziata a vandalizzare la vita di centinaia e centinaia di persone.
Ed è bastata una persona fragile e in fondo manovrabile come il sindaco Merola a mettere un’intera città in mano alla speculazione, al dispotismo e all’inciviltà.