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[Fermo] mer 5 lug: «Fermi contro il razzismo!», per non dimenticare Emmanuel

A Fermo, il 5 luglio si terrà la manifestazione «Fermi contro il razzismo!», per non dimenticare Emmanuel a un anno dal suo omicidio per mano di un neofascista vicino a CasaPound. Non si è trattato solo di un episodio isolato di violenza, ma vi è stato poi un tessuto istituzionale e paraistituzionale che ha sminuito e coperto la responsabilità dell’omicida e dell’ideologia che professa. A forza di dire che i neofascisti sono «bravi ragazzi» e di passare sopra alle loro provocazioni e violenze, un giovane uomo è stato ucciso e la sua morte svenduta… Ecco parte della convocazione dell’iniziativa.

Il 5 Luglio vogliamo essere di nuovo in tanti, come un anno fa, nelle strade di Fermo, a rendere omaggio ad una giovane vita prima stroncata da una aggressione razzista, e poi vilipesa da una ignobile campagna xenofoba tesa ad accreditare una sorta di legittima difesa o a derubricare l’omicidio a rissa.

Vogliamo essere in tanti a gridare ad alta voce no al razzismo, per contrastare il clima di indifferenza e di giustificazionismo che ha pervaso ampi strati della comunità fermana e che oggi tenta di affermarsi in Italia e in Europa nel senso comune e nella quotidianità e spesso indulge o si compiace nella guerra agli ultimi, ai «diversi», ai poveri, ai migranti.

In nome della difesa della reputazione e dell’immagine della città – che nessuno ha mai definito «città razzista» – abbiamo assistito ad una inaccettabile operazione di rimozione dalla memoria collettiva, il cui esito processuale, pur accertando e sanzionando l’aggravante razziale, è stato di fatto l’espressione di quello spirito di «riconciliazione» la cui oggettiva ambiguità non ha aiutato a fare i conti con la gravità di quanto successo e con le sue cause profonde.

La prepotente diffusione di politiche reazionarie e di ossessioni identitarie, l’imbarbarimento etico che alimenta la «zona grigia» di una società sempre più indifferente alla sorte di milioni di persone – la cui unica colpa è quella di fuggire da guerre, persecuzioni e povertà prodotte ed alimentate anche con la complicità dell’Occidente – ci deve chiamare ad una mobilitazione di solidarietà e ad una controffensiva culturale, tesa a riaffermare i diritti universali e a innalzare il livello di consapevolezza contro stereotipi e pregiudizi.

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