Finalmente un’analisi lucida, schietta e sensata sulla deriva autoritaria di Bologna. Per riflettere, parlarne e agire.
Bologna è morta
«Accogliente», «solidale», «laboratorio politico». Queste formule, un tempo attribuite al capoluogo emiliano, possono essere tranquillamente cancellate dal dizionario di Bologna. La città vive da ormai lunghi anni un’involuzione che la sta sempre più velocemente trasformando in un deserto provinciale, dove a regnare sono tutti gli archetipi della più becera società dei consumi, dove il fermento, l’inventiva, la sperimentazione sono banditi per far posto allo shopping, alle strutture di lusso a cui ben pochi cittadini possono avere accesso, al «food» e mille altre porcherie di marketing per nascondere il vuoto culturale e l’incapacità politica dei suoi dirigenti. Leggi tutto su Radiocittà Fujiko.