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Ilaria Giorgetti contro la libertà di critica

Sul «Corriere di Bologna» del 26 gennaio viene annunciato che andrà presto a processo un attivista antifascista denunciato nel 2014 dall’ex presidente del Quartiere Santo Stefano Ilaria Giorgetti e dal suo vice Mario De Dominicis per aver pubblicamente definito «fascisti» i due esponenti del centrodestra chiamandoli per giunta «squallidi quanto improbabili figuri» in quanto hanno «sempre favorito la propaganda di neofascisti e neonazisti»…

Dal canto suo, Ilaria Giorgetti si dichiara «di destra», ma non «fascista»…

Tanto per cominciare, va detto che persino la magistratura ha più e più volte riconosciuto che il termine «fascista» applicato a una personalità pubblica rientra nella libertà di critica e di espressione. Anzi, più volte è stato affermato il principio che chi riveste cariche pubbliche deve mettere in conto anche le critiche.

Forse tale principio non riguarda le persone agiate, viziate e prepotenti come Ilaria Giorgetti, cognata dell’ex ministro Maurizio Sacconi e posta a capo del Quartiere Santo Stefano nel 2011 con autorevole intervento direttamente da Roma?

Comunque sia, proviamo invece a vedere se è giusto e sensato dare della «fascista» a Ilaria Giorgetti per la sua condotta, le sue scelte politiche e il suo linguaggio sgarbato e triviale.

Nel 2014, Ilaria ha ripetutamente definito il circolo lgbt Atlantide, attivo e favoloso da 18 anni, «un letamaio».

Nel 2014, per capriccio ideologico e all’ultimo momento, Ilaria ha negato la disponibilità di una sala del Quartiere già prenotata per lo svolgimento di un’iniziativa pubblica su «Autogestione bene comune», mentre si era distinta per avere più volte concesso sale pubbliche a gruppi neofascisti o per raduni di estrema destra.

Così, durante il suo mandato la Sala del Baraccano e la Sala dell’Angelo hanno ospitato ad esempio la commemorazione pubblica dell’anniversario della nascita di Giorgio Almirante con il titolo di «Giorgio Almirante: storia di un italiano», le convention di «Fratelli d’Italia», i deliri di conferenzieri di Forza Nuova e CasaPound…

Sotto il mandato di Ilaria, il Circolo del Baraccano è finito in mano all’amico Michele Laganà la cui citazione preferita è il motto delle SS naziste. E Laganà ha organizzato in quegli spazi varie iniziative d’ispirazione neofascista.

Nel 2016, fra l’altro è venuto fuori che gli amministratori del sito facebook «Al diavolo i centri sociali!», pieno di insulti razzisti e omofobi, di minacce squadriste, di entusiasmi per i successi elettorali della destra neofascista, erano il consigliere azzurro Marco Lisei e l’ex presidente di quartiere Ilaria Giorgetti, che subito hanno negato di saperne nulla… (vedi Zic).

Forse Ilaria non è ideologicamente «fascista», ma è una politicante reazionaria, familista e incompetente che ha cercato di fare carriera a tutti i costi e, per i suoi fini elettorali, ha voluto tenere assieme i moderati e i camerati, concedendo qualche copertura o strizzatina d’occhio al neofascismo locale. Un patrocinio, una sala di quartiere intitolata a Rachele Mussolini

Quindi dire che è una fascista è una buona sintesi del suo operato come presidentessa del Quartiere Santo Stefano.

La nostra solidarietà va a tutt* coloro che lottano per la verità, la libertà e la giustizia sociale!

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