Lunedì 18 giugno il Coordinamento antifascista Murri ricorda una strage dimenticata…
RAPIDO 904.
UNA STRAGE DIMENTICATA,
UNA FERITA ANCORA APERTA DELLA MEMORIA COLLETTIVA,
UNA VERITÀ STORICA NON ANCORA RAGGIUNTA
È il 23 dicembre 1984, due giorni prima del Natale. Il treno rapido 904 è partito da Napoli alle 12.55. Alle 19.08, quando ha lasciato da mezz’ora la stazione di Firenze, una terribile esplosione, partita dal vagone 9 di seconda classe, lo squarcia e ne arresta la corsa. L’effetto è ancora più devastante poiché lo scoppio avviene nella Grande Galleria dell’Appennino, tra le stazioni di Vernio e S. Benedetto Val di Sambro, la stessa zona dove dieci anni prima era avvenuta la strage dell’Italicus. I morti sono sedici, fra i quali tre bambini e un’intera famiglia, 267 i feriti, di cui alcuni in modo grave.
Da Portella della Ginestra nel 1947 alle stragi del 1992/93, la ‘strategia della tensione’ è un crocevia di affari che legano eversione di destra, ambienti “deviati” dei servizi segreti, massoneria, mafia siciliana, camorra napoletana, malavita romana: tutti accomunati dall’intento di fermare, anche con il sangue, le istanze di libertà e giustizia sociale espresse da milioni di persone. La strage del Rapido 904 è l’espressione massima della volontà della mafia di diventare soggetto politico del Paese sfruttando i legami con la destra eversiva.
LUNEDÌ 18 GIUGNO 2018 ore 18.00
ne parliamo con
ANTONELLA BECCARIA
giornalista e scrittrice, autrice di numerosi libri/inchieste sullo stragismo
PAOLO VANDELLI
ex ferroviere, tra i primi soccorritori a San Benedetto val di Sambro
APERITIVO RESISTENTE
alla Lunetta Gamberini di via degli Orti 60
davanti al monumento che ricorda VALERIA MORATELLO, vittima della strage
Coordinamento antifascista Murri