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[Pescara] La ronda di CasaPound non passa!

Oggi tanta gente è sempre più alienata in una quotidianità priva di eventi e di emozioni condivise. Vive per procura immedesimandosi nei discorsi dei media, nei concetti della propaganda, dei talk show, dei serial televisivi come surrogati sbiaditi di un’effettiva esperienza. Forse anche per questo il razzismo si diffonde fra chi ha poco o niente, o è più influenzabile dal sistema dei media. Solo negli ultimi giorni, ad Agrigento alcuni giovani hanno picchiato un 16enne tunisino. A Bagheria un 30enne nigeriano è stato aggredito con un cric per auto da un proletario 25enne. A Roma due ragazzi hanno preso a pugni un fioraio egiziano gridandogli «Così impari, negro di merda». E i media ci sguazzano…

Poi c’è il miserabile squadrismo leghista e neofascista, che cerca di propagandare la violenza come surrogato fittizio di una finalità e di un senso d’appartenenza. A Trieste una squadraccia di Forza Nuova in pettorina rossa ha aggredito in Stazione alcune persone africane dopo una presunta segnalazione secondo cui alcune «giovanissime ragazze quasi certamente minorenni si intrattenevano con alcuni stranieri africani molto più anziani di loro», ipotizzando che fossero «disposte a concedersi per pochi euro a stranieri di origine africana». E anche nel caso delle ronde nere, i media ci sguazzano, mentre tacciono su ogni episodio di dissenso o di protesta…

Proprio per questo i gesti anche minimi di resistenza e antirazzismo hanno grande importanza ed è importante divulgarli e farli conoscere. Per mostrare che un mondo meno triste, chiuso e insensato è possibile. Perché restare umani e lottare non è un dovere morale, ma il solo modo autentico e felice di stare al mondo. Riceviamo e condividiamo la notizia di una favolosa resistenza contro CasaPound a Pescara e abbracciamo tutti coloro che lottano contro sbirri e fascisti.

Le strade sicure le fanno le compagne che le attraversano, non i fasci e gli sbirri

Ieri, sabato 1 settembre, mentre facevano la loro solita camminata pomeridiana lungo il corso, i/le pescaresi hanno trovato in pieno centro, Cas(s)aPound in presidio al terminal bus. Indetto in seguito allo stupro avvenuto sabato 25 agosto nella zona terminal bus, questo presidio, con chiamata regionale, intendeva opporsi al “degrado” della zona della stazione, farcendo il discorso di sessismo e razzismo, con la solita retorica contraria all’immigrazione. Ovviamente da buoni fascisti servi del potere quali sono non è mancata la richiesta di maggiore presenza di sbirri nelle strade.

Quello stesso pomeriggio, però, i fascisti non si aspettavano che delle persone, compagni e compagne, immigrati ed immigrate, spontaneamente e autorganizzandosi, si opponessero alla loro presenza, dimostrando che per stare in strada non c’è bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Leggi tutto su Transumanze.

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