«E ridete per favore!», esclama Gabriele Adinolfi, ma nessuno ride.
Dietro un tavolinetto da picnic con l’insegna del Fly On Hotel, i clown demenziali di Forza Nuova in giacca e cravatta hanno recitato ieri un copione traballante e imparaticcio con un’insalata di Mossad, Brigate Rosse, Bruno Vespa, Stasi, Sisde, scappatelle amorose, tedeschi vicini a un porcile…
Secondo il nuovo cabaret forzanovista, vi sarebbe stato un complotto della DC e del PCI per coprire i malvagi Neotroskisti… Il luogo della strage del 2 agosto 1980 sarebbe stato una scena del delitto scientemente inquinata dallo «stato con la esse minuscola»… Cadaveri disintegrati direttamente dalla bomba e non disintegrati direttamente… Lembi di faccia mal attribuiti…
«Sintetizzo», annaspa alla fine Roberto Fiore e via con il solito tormentone su Thomas Kram, Carlos, KGB, palestinesi e con una definizione sconclusionata del Trotskismo e un concetto singolare di «rivoluzione permanente» che avrebbe fatto forse la gioia di Sigmund Freud:
«Il concetto della rivoluzione permanente che porta alla destabilizzazione è uno dei punti fondanti del Trotskismo, vale a dire creare ondate di disordine e di anarchia a cui poi a un certo punto deve succedere un nuovo ordine, e questa è la destabilizzazione che noi conosciamo in Italia. Una lettura più attenta delle stragi precedenti ci fa pensare che tutto va riletto alla luce di quest’impostazione».
Ma tale concetto non assomiglia piuttosto alla teoria della destabilizzazione in funzione stabilizzante sostenuta a suo tempo da Terza Posizione e dai NAR? Non era proprio questo il programma neofascista denunciato già da Furio Jesi in Cultura di destra nel 1979? In effetti non vi è nulla di trotskista in tale definizione. E verrebbe quasi da dire De te fabula narratur…
D’altro canto, un testimone, Leonardo Giovagnini, riferì che Roberto Fiore gli aveva confidato nel 1980 che «il movimento era diventato molto forte e che in sostanza perseguiva finalità eversive nel senso che il movimento, attraverso azioni militari destabilizzanti, si riprometteva di creare i presupposti per una rivoluzione di popolo. Mi disse anche che il movimento era armato e che aveva mezzi sufficienti per riuscire nell’intento. Nella circostanza mi fece anche presente che tutti i militanti erano armati e pronti a compiere azioni terroristiche».
«Solo una cosa, sennò poi ci confondiamo le idee…», interrompe Gabriele Adinolfi e tira fuori ancora il nome di Mauro De Vittorio, militante di Lotta Continua morto nella strage.
Ma subito, come in certi film in cui compare la scritta «Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale», Roberto Fiore lancia l’ultima gag precisando, a scanso di equivoci o di rivalse legali, che non c’è alcuna volontà di accusare o diffamare nessuno:
«Non pensiamo necessariamente che ci sia un coinvolgimento cosciente di queste persone. Riteniamo che probabilmente ci sono delle persone a cui è stato detto di essere lì quel giorno perché qualche cosa doveva succedere. Mentre ci sono altri personaggi dell’estrema sinistra legati ai servizi segreti italiani o esteri che sapevano qualche cosa di più. E mi fermerei qui…».
Insomma, dietro la svolta cabarettistica di Forza Nuova aleggia ben visibile un ritorno del rimosso e un alone di senso di colpa…
Fly on… the wall…
Intanto i veri trotskisti di Alternativa Comunista hanno giustamente reagito all’evidente intenzione diffamatoria nei loro confronti:
«Non intendiamo intavolare una discussione con questi personaggi. Ci limitiamo a ricordare che i metodi stragisti e terroristi non rientrano nella teoria e nella pratica di noi trotskisti mentre sono mezzi spesso utilizzati dai fascisti. Ci auguriamo che nelle strade di Bologna giovani e lavoratori sappiano dare a questi neofascisti la giusta accoglienza, difendendo la memoria delle vittime della strage di Bologna di cui i fascisti sono stati la manovalanza (come ampiamente provato in numerose inchieste)».
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte e tutti i compagni trotskisti diffamati da Forza Nuova e saremo sempre in strada per difendere la verità e la memoria!