Riceviamo e condividiamo un breve resoconto del presidio “Una casa per Tutt*!” che si è tenuto sabato a Forlì.
Nonostante la pioggia, circa una settantina di persone ieri pomeriggio (2 febbraio) hanno partecipato al presidio per il diritto alla casa – “Una casa per Tutt*!” – in Piazza Saffi a Forlì.
Direttamente sotto il Comune, si è per ore ricordata la tragica attualità della situazione abitativa di tanti individui, costretti a dormire in strada o in alloggi di fortuna (e spesso ci scappa il morto!), tra un volantinaggio ai passanti, materiale informativo, vin brulè per scaldarci, interventi al microfono, musica e cartelli di protesta che in pochi slogan hanno condensato una realtà che appartiene a sempre più persone.
Si è ricordato il caso di Bruno, tuttora in lotta per vedere riconosciuto il suo diritto all’assegnazione di un alloggio, leggendo anche una sua recente lettera aperta (purtroppo Bruno era assente per un accertamenti sanitari).
Si è ricordata l’inerzia del Comune e dei servizi sociali del Comune di Forlì, che trattano la questione abitativa come un’“emergenza” delegando il tutto alla solita pelosa carità assistenziale degli enti confessionali.
Non sono state dimenticate nemmeno le responsabilità dell’anagrafe cittadina, che spesso non riconosce il diritto per i senza fissa dimora di iscriversi regolarmente alla residenza fittizia indicata dal Comune, omettendo degli atti che dovrebbe invece compiere per legge.
Ma si è anche attaccato l’infame decreto sicurezza del governo in carica, che oltre che associare in maniera grave l’immigrazione al termine sicurezza, sicuramente aggraverà questa situazione, gettando per strada altre migliaia di persone a cui verrà tolto ogni diritto a seguito della cancellazione della protezione umanitaria.
Infine si è voluto citare i dati reali sulle assegnazioni di case popolari a Forlì, così come in
tutta la Regione, che vedono una preponderante percentuale di italiani (più dell’80%) occupare regolarmente un alloggio di edilizia residenziale pubblica, a sfatare il luogo comune che vorrebbe invece che a beneficiarne fossero solo le persone immigrate.
Il razzismo sociale è il peggior nemico degli sfruttati, perché li divide quando invece dovrebbero lottare assieme contro le cause del loro sfruttamento e della loro povertà: l’ordinamento socio-economico odierno che genera disuguaglianza sociale!
“Una Casa X Tutt*!” – Forlì Febbraio 2019