Per la magistratura ormai contrastare il razzismo e l’antisemitismo rientra nell’aggravante dei «motivi futili e abbietti» e lo squadrismo ha sempre ragione.
Così, venerdì 5 aprile a Catania cinque studenti delle scuole superiori appartenenti a diversi collettivi studenteschi sono stati prelevati dalle proprie abitazioni alle 6 di mattina per la notifica delle misure cautelari con obbligo di permanenza in casa agli arresti domiciliari e per uno di loro è stato disposto il trasferimento in una comunità per minori. I giovani antifascisti arrestati ora non possono ricevere visite, né telefonate, né andare a scuola.
L’accusa nei loro confronti è di aver preso parte a uno scontro fuori dalla scuola in cui è rimasto ferito un 18enne nostalgico di Mussolini e di Hitler appartenente al gruppo «Assalto studentesco» vicino a Forza Nuova. Avendo avuto la peggio, ha subito sporto denuncia con il solito vittimismo dei neofascisti e il magistrato ha applicato tutte le «aggravanti» del caso…
Oggi ormai è diventato normale che polizia, magistratura e neofascisti trovino sempre nuove linee di sinergia. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza agli studenti antifascisti arrestati!
Vedi anche il comunicato del Comitato di Solidarietà Popolare “Graziella Giuffrida”.
Fascisti, padroni e polizia: un amore senza fine!
Qualche settimana fa, di fronte a una scuola catanese, alcuni studenti rispondono alla provocazione di un gruppo di neofascisti. La rissa finisce con un fascista che deve farsi medicare all’ospedale. La stampa locale comincia una canea senza precedenti, parlando di atto gravissimo, inventando numeri incredibili, 30 contro 1, quando chi era presente racconta di uno scontro alla pari, si parla di lesioni gravi, ma il fascistello è in giro il giorno dopo, tranquillo, sorridente e integro. Leggi tutto qui.