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Amnesty International: ma da che parte stai?

Mentre i livelli di violenza, disciplinamento e razzismo crescono un po’ ovunque in Europa, persino Amnesty International fatica a capire da che parte stare…

AMNESTY INTERNATIONAL: MA DA CHE PARTE STAI?
di Gianni Sartori

Certo, notoriamente in Gran Bretagna lo sciopero della fame non gode di grande popolarità. La morte di dieci militanti repubblicani irlandesi nel 1981 e quella di Barry Horne, anarchico antispecista, nel 2001 stanno lì a confermarlo.

Ma che anche Amnesty international…?!?

Un riepilogo. La mattina del 27 aprile la polizia inglese ha interrotto con la forza l’azione di protesta pacifica dei militanti in sciopero della fame da tre giorni all’interno dei locali di Amnesty International a Londra.

Venti persone sono state arrestate. Con questa iniziativa intendevano incrinare il muro di silenzio calato sulla situazione carceraria di Ocalan – in isolamento totale – e sullo sciopero della fame condotto da Leyla Guven e da migliaia di prigionieri e militanti curdi.

I funzionari di Amnesty International avevano bloccato le porte dei locali, installato un sistema di sicurezza e impedito l’uso delle toilette ai militanti pro-curdi.

A coloro che erano stati costretti a lasciare la sede di Amnesty international (per ovvie ragioni, non potendo utilizzare i bagni all’interno) era poi stato impedito di rientrare.

Secondo alcuni osservatori la richiesta dell’intervento della polizia per liberare i locali occupati veniva direttamente da esponenti di Amnesty international. L’operazione repressiva contro i militanti – tra cui alcune persone in sciopero della fame da oltre 40 giorni – sarebbe stata alquanto dura. Stando alle ultime notizie, gli arrestati sono stati condotti direttamente in vari commissariati londinesi (la maggior parte a Barnet).

Gianni Sartori

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