Attaccare i partigiani, colpire la memoria resistenziale, vandalizzare i suoi simboli e farlo a ridosso del 25 aprile.
Che vi sia un esplicito lavoro di logorio culturale e ideologico sul patrimonio resistenziale di questo paese, da parte delle formazioni destrorse, è risaputo da tempo. Ma il clima torbido di questo periodo ha permesso ai camerati di alzare il tiro e allora ecco moltiplicarsi le corone di fiori bruciate, le lapidi e i monumenti sfregiati, le spacconate con striscioni provocatori. Leggi tutto su Carmilla.