Era il 2002 quando, in alcuni spazi dismessi dell’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti 24, nasceva il centro sociale XM24. Un luogo di autogestione e di sperimentazione dal basso attraversato da migliaia e migliaia di persone e da molteplici esperienze politiche, musicali, culturali, agricole e antropologiche che hanno contribuito alla storia di questa città.
Ora, prima di consegnare la regione e forse anche la città stessa alla destra fascioleghista, il PD vorrebbe farsi almeno ricordare per la tenace e costante devastazione speculativa e securitaria del tessuto urbano di Bologna. Dopo gli sgomberi di Fuoriluogo, dell’Aula C, di Atlantide, dell’Ex Telecom… ecco ora anche l’esperienza sociale di Xm24 è minacciata di annientamento e sabato 29 giugno manifesteremo tutte e tutti contro il nulla che avanza: si partirà da Piazza XX Settembre alle ore 16:00…
ANPI Pratello con XM24
La sezione Anpi del Pratello intende esprimere la propria solidarietà a XM24, presidio antifascista, fucina di idee, centro culturale e riferimento fattivo per chi necessita di accoglienza.
Comune da tempo è il programma per le iniziative che accompagnano ai festeggiamenti del 25 aprile, realizzato insieme a tutte le Realtà Antifasciste bolognesi.
XM accoglie inoltre dal suo nascere il Contest musicale antifascista e antirazzista organizzato da Anpi Pratello con Perché No! #maipiùfascismi, mettendo a disposizione spazi, attrezzature e tecnici. Traduce il messaggio dell’evento in un linguaggio differente, rilanciandolo “tra pari”, invitando gruppi di richiamo per i giovani partecipanti, aiutandoci a parlare a chi altrimenti non raggiungeremmo.
Determinante e indissolubile nodo della rete tra le realtà antifasciste bolognesi, XM è casa di tutti. Ci si respira aria di buono, di condivisione di buone pratiche, di educazione ad una cittadinanza attiva che in prima persona si fa carico di pratiche democratiche e inclusive.
Un’importante realtà costruita con costanza e pazienza, con le porte aperte al quartiere in cui insiste e alla città tutta.
Sgomberarla significa privare Bologna di un determinante luogo di incontro e collaborazione tra realtà differenti. Dove c’è sempre un posto a tavola. A patto che ci si faccia carico del lavaggio di piatto e posata, perché la buona autogestione passa anche dalla condivisione di buone pratiche. Il 29 giugno saremo con loro.