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Atene 2013: per un Movimento Antifascista Europeo

Su www.kaosenlared.net è stato diffuso in spagnolo un «Manifiesto antifascista europeo» che pone il problema di sviluppare un coordinamento delle organizzazioni antifasciste su scala europea proponendo un incontro ad Atene per maggio 2013. Certamente ciò pone problemi pratici e teorici di non poco conto. Riproponiamo il Manifesto tradotto in italiano da Red Cat come materiale per il dibattito.

Poiché la necessità della mobilitazione antifascista su scala europea si fa ogni giorno più urgente firmiamo questo manifesto chiamando la costituzione di un Movimento Antifascista Europeo unitario, democratico e di massa.

Questa volta la Storia non deve ripetersi! NO PASARAN!

Sessantotto anni dopo la Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo e del nazismo si assiste in quasi tutta Europa all’ascesa dell’estrema destra. Il fenomeno più inquietante, però, è vedere come a destra di questa estrema destra si sviluppino forze direttamente neonaziste che, in certi casi (Grecia, Ungheria,…) si radicano nella società formando dei veri e propri movimenti popolari di massa, radicali, razzisti, ultraviolenti e tendenti al pogrom, il cui obiettivo dichiarato è la distruzione di ogni organizzazione sindacale, politica e culturale dei lavoratori, l’appiattimento di qualsiasi resistenza civile, la negazione del diritto alla differenza e lo sterminio – anche fisico – dei “diversi” e dei più deboli.

Come negli anni ’20 e ’30, la causa di questa minaccia neofascista e di estrema destra è la profonda crisi economica, sociale, politica e anche etica del capitalismo che, prendendo a pretesto la crisi del debito, sta conducendo un’offensiva senza precedenti conto il livello di vita, le libertà e i diritti dei lavoratori, contro tutti e tutte coloro che stanno in basso.

Approfittando della paura dei ricchi dovuta al rischio di esplosione sociale, così come della radicalizzazione delle classi medie raggiunte dalla crisi e dalle draconiane politiche di austerità, e della disperazione dei disoccupati marginalizzati e impoveriti, l’estrema destra e le forze neonaziste e neofasciste si sviluppano in tutta Europa; acquisiscono un’influenza di massa tra gli strati più poveri che dirigono sistematicamente contro capi espiatori nuovi o tradizionali (migranti, musulmani, ebrei, omosessuali, invalidi…), così come contro i movimenti sociali, le organizzazioni di sinistra e i sindacati operai.

L’influenza e la radicalità di questa estrema destra non sono le stesse in tutta Europa. Senza arrivare all’embargo, la generalizzazione delle politiche di austerità draconiana porta come conseguenza che l’ascesa dell’estrema destra sia un fenomeno quasi generale. La conclusione è evidente: il fatto che l’ascesa impetuosa dell’estrema destra e l’emergenza di un neofascismo ultraviolento di massa non siano già l’eccezione alla regola europea, obbliga gli antifascisti di questo continente a confrontarsi con il problema nella sua giusta dimensione, cioè come problema europeo!

Dire questo, però, non basta se non si aggiunge che la lotta contro l’estrema destra e il neonazismo è di un’urgenza estrema. In effetti, in vari Paesi europei la minaccia neofascista è ora tanto diretta e immediata che trasforma la lotta antifascista in un’azione di massima priorità, che mette in gioco la vita o la morte della sinistra, delle organizzazioni operaie, delle libertà e dei diritti democratici, dei valori di solidarietà e di tolleranza, del diritto alla differenza. Dire che siamo in lotta contro la barbarie razzista e neofascista corrisponde già a una realtà verificata ogni giorno per le strade delle nostre città europee…

Vista la profondità della crisi, le dimensioni dei disastri sociali che provoca, l’intensità della polarizzazione politica, la determinazione e l’aggressività delle classi dirigenti, l’importanza degli obiettivi storici dello scontro in corso e l’ampiezza dell’ascesa delle forze dell’estrema destra è evidente che la lotta antifascista costituisce un’opzione strategica che esige una seria organizzazione e una dedizione politica e militante ad ampio raggio. Di conseguenza, la lotta antifascista deve restare strettamente legata alla lotta quotidiana contro le politiche di austerità e il sistema capitalista che le genera.

Per essere efficace e rispondere alle aspettative della popolazione, la lotta antifascista deve essere organizzata in forma unitaria e democratica ed essere prodotta dalle stesse masse popolari. Per fare questo, i cittadini devono organizzare la lotta antifascista e la propria autodifesa essi stessi. Allo stesso tempo, per essere efficace questa lotta deve essere globale, opponendosi all’estrema destra e al neofascismo in tutti i terreni nei quali si manifesta il veleno del razzismo e dell’omofobia, dello sciovinismo e del militarismo, del culto della violenza cieca e dell’apologia delle camere a gas di Auschwitz. Insomma, per essere efficace ad ampio raggio, la battaglia antifascista deve proporre una visione differente della società, diametralmente opposta alla proposta dell’estrema destra: cioè una società fondata sulla solidarietà, la tolleranza e la fratellanza, il rifiuto del machismo, il rifiuto dell’oppressione delle donne e il rispetto del diritto alla differenza, l’internazionalismo e la protezione scrupolosa della natura, la difesa dei valori umanistici e democratici.

Questo movimento antifascista europeo deve prendere su di sé l’eredità delle grandi tradizioni antifasciste del continente! Deve piantare le basi di un movimento sociale dotato di strutture, con una attività quotidiana, che penetri tutta la società, che organizzi i cittadini antifascisti in forma di reti secondo le professioni, il domicilio e le sensibilità, che porti la battaglia su tutti i fronti delle attività umane e che assuma pienamente il compito di protezione anche fisica dei più deboli tra i nostri concittadini, dei migranti, dei gitani, delle minoranze nazionali, dei musulmani, degli ebrei e degli omosessuali, di tutti coloro che sono sistematicamente vittime del razzismo di stato e della feccia fascista.

Poiché la necessità della mobilitazione antifascista su scala europea si fa ogni giorno più urgente firmiamo questo manifesto chiamando la costituzione di un Movimento Antifascista Europeo unitario, democratico e di massa, capace di confrontarsi e vincere la peste bruna che alza di nuovo la testa nel nostro continente. Faremo tutto il possibile perché il congresso costitutivo di questo Movimento Antifascista Europeo del quale abbiamo tanto bisogna, si celebri ad Atene il più presto possibile nel mese di Maggio 2013 e sia accompagnato da una grande manifestazione antifascista europea nelle strade della capitale greca.

Questa volta la Storia non deve ripetersi! NO PASARAN!

Yorgos Mitralias, Michael Lowy

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