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Hit degli impresentabili: un sinistro magistrato si candida con i neonazisti di Forza Nuova

Certo è che le elezioni sono la più squallida stagione dell’anno. Con la crisi di legittimità delle istituzioni dello Stato, sta crescendo in ogni dove l’opportunismo più smaccato e l’ambizione di trovare un seggio, una sedia, uno strapuntino ben sovvenzionati. Chi non riesce a entrare in lista dalla porta, ci prova dalla finestra e persino dalle fognature.

Roberto Fiore, il segretario del partitino neonazista Forza Nuova, annuncia che il magistrato romano Paolo Ferraro sarà candidato come capolista nel Lazio nelle liste di Forza Nuova alle elezioni politiche.

Fiore annuncia: «Siamo davanti ad un fatto storico per la politica italiana: un magistrato proveniente dalla sinistra che ha creato negli ultimi mesi scompiglio nei poteri forti e nella massoneria, con il suo coraggio di professionista e di politico, oggi sceglie di combattere la buona battaglia assieme a noi per creare un nuovo fronte pluralistico».

Va detto che il fatto storico non c’è. Tutt’altro.

Il trasformismo dell’estrema destra italiana è una costante di lungo periodo.

Già il Fascismo storico era nato da un gioco di scambi e ibridazioni tra destra e sinistra, combinando socialismo e nazionalismo, lotta di classe e razzismo, dittatura del proletariato e stirpe eletta, ecologia e gerarchia.

Non da oggi i neofascisti cercano di appropriarsi dei discorsi sovversivi ed egualitari per piegarli a una cultura violenta del vittimismo autoritario, razzista, omofobo e nazionalista.

È proprio vero che la storia si ripete come farsa. Non passeranno.

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