Un rogo xenofobo a Torino, una strage razzista a Firenze per mano di un militante di CasaPound, ora anche il tentato omicidio di un tredicenne srilankese a Verona e il pestaggio di un senzatetto a Bologna in via de’ Toschi.
Per decenni, gran parte della borghesia italiana ha sostenuto le leggi razziste Turco-Napolitano e Bossi-Fini, ha finanziato campagne securitarie e xenofobe, ha variamente protetto e coccolato i gruppi «culturali» neofascisti.
Per decenni, ogni pestaggio e omicidio neofascista era per giornali come «Repubblica» o il «Resto del Carlino» sempre e soltanto una «rissa fra balordi».
Per decenni, tante questure d’Italia hanno intrattenuto rapporti amichevoli o tolleranti con i gruppi della destra neofascista. Dopo il processo pilota di Pistoia (seguitissimo dal killer dei senegalesi), anche a Cuneo un magistrato ha accolto la richiesta di CasaPound di costituirsi «parte civile» in un procedimento contro militanti antifascisti che contestavano l’apertura di una sede dei «fascisti del terzo millennio».
Non fa meraviglia che le associazioni «culturali» nazifasciste ricevano persino il 5 per 1000, da CasaPound Italia fino alla Fondazione R.S.I. (la Repubblica nazifascista di Salò).
Ed è allora importante ricordare, come fa Femminismo a Sud, chi ha sdoganato i «bravi ragazzi» di CasaPound in questi anni.
Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese fiorentina, ha dichiarato: «Chiudete CasaPound. E iniziate da qui, da Firenze, dalla Toscana». E ha puntato coraggiosamente il dito anche contro la Lega Nord: «C’è un partito che si richiama alle radici cristiane ma fomenta l’odio razziale. Questa gente dovrebbe leggere 70 volte il Vangelo, ma non capiamo se loro usano la religione solo per propaganda».
Che la Lega Nord sia un partito odioso e intollerabile, basterebbe a dimostrarlo anche la recente campagna a Bologna per la riapertura delle «case chiuse» (vedi il video acritico e ambiguo su «Repubblica Bologna»).
D’altra parte, anche l’ANPI di Como chiede lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste, da CasaPound a Forza Nuova e a Fiamma Tricolore.
Ed è un fatto dimostrato che i militanti di CasaPound esprimano e pratichino una cultura dell’odio xenofobo e antisemita. Adesso, con il solito margine di ambiguità fra ipocrisia e rivendicazione, fanno sapere di «non sentirsi in colpa e non dover chiedere scusa a nessuno».
Ma, subito dopo la strage di Firenze, da Roma veniva inviata a tutti i responsabili locali di CasaPound la seguente email: «Comunicazione interna urgente e riservata. Fare quadrato ora significa: negare la sua appartenenza al movimento, cancellare ogni traccia, stare zitti e far parlare solo i dirigenti autorizzati». E infatti qualcuno, a quanto pare, ha ripulito la casa e i computer del killer.
Non si tratta di un caso di follia. Lo stragismo identitario, gli omicidi e i pestaggi neofascisti sono il prodotto di culture politiche, di investimenti, di complicità istituzionali, di reti organizzative, di propaganda, di documenti pubblici ed esoterici della destra fondamentalista, omofoba, razzista, negazionista.
Non basta però solo chiedere alle istituzioni lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste. A Bologna nelle ultime due settimane la Questura ha permesso e difeso 1) una conferenza di CasaPound; 2) una manifestazione razzista di Forza Nuova; 3) un banchetto xenofobo di Fascismo e libertà; 4) un presidio delirante di Stato e Potenza…
Occorre chiudere ogni spazio sociale alla propaganda razzista, omofoba e sessista del neofascismo.
parole sante!
i nazisti e i fascisti di casa pound, casaggi e feccia varia devono sparire dalle nostre cittá. Troppo a lungo li si sono tollerati, ed ecco i risultati