Quarantaquattro anni fa a Napoli moriva Iolanda Palladino per mano neofascista. Aveva vent’anni e fu bruciata viva da una molotov lanciata il 17 giugno 1975 da un gruppo di missini della sezione «Berta», fra i quali Umberto Fiore e Giuseppe Torsi. Alcuni degli assassini, poco tempo dopo, si arruolarono fra le fila dei NAR di Fioravanti.
Ma quella scia di sangue e di dolore arriva fino all’oggi. Non c’è giorno in Europa durante il quale non vi siano violenze neofasciste e neonaziste…
È di ieri invece la notizia secondo cui un neonazista tedesco avrebbe commesso l’omicidio di Walter Lübcke, il politico della CDU assassinato il 3 giugno che si era distinto negli anni per le sue posizioni fortemente favorevoli all’accoglienza dei migranti in Germania.
E sempre ieri a Roma una decina di neofascisti ha circondato alcuni ragazzi al grido «Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista!» e ne è seguito un violentissimo pestaggio con pugni, bottigliate e testate.
A Trento sono comparse scritte di minaccia e svastiche sotto casa di uno studente…
A Cremona hanno picchiato un ragazzo perché aveva una sciarpa con scritto «Ama il prossimo tuo» a un comizio di Matteo Salvini…
A Bologna i militari dell’operazione «Strade sicure» aggrediscono un 29enne ghanese al grido di «Negro di merda»…
Ma quello che i media fanno vedere è solo una minima parte dell’ondata di violenza autoritaria provocata dalla destra al governo che cerca di promuovere la legge del più forte e uno sfascio senza ritorno. E a contrastarla non sarà certo il centrosinistra della legalità, delle nomine e degli affari… Ora e sempre resistenza!