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FERMARE ERDOGAN DIFENDIAMO LA RIVOLUZIONE DEL ROJAVA

PRESIDIO IN PIAZZA NETTUNO – BOLOGNA
MARTEDÌ 19 LUGLIO ORE 18.30

Il Memorandum d’intesa tra Turchia, Svezia e Finlandia, voluto fortemente da Erdogan per dare il suo via libera all’adesione dei due paesi nordici all’adesione alla NATO, oltre a chiarire una volta di più l’ipocrisia dell’Alleanza Atlantica dà il via libera all’esercito turco e alle miliziae jihadiste da esso sostenute per una nuova invasione della Siria.
Il Governo Draghi va nella stessa direzione intensificando i rapporti col regime turco – con la stipula di protocolli ministeriali bilaterali su energia (con il rilancio del TAP), controllo delle frontiere, cooperazione militare ed economica – mentre restringe all’interno del paese i margini di agibilità per i/le curdi/e e i/le loro solidali ed aumenta i tributi all’economia di guerra.

L’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord Est ha dichiarato lo stato di emergenza per opporsi all’imminente invasione e ha invitato tutt* le/i compagn* a mobilitarsi.
Come sabato 11 giugno in centinaia abbiamo manifestato per le strade di Bologna in sostegno alla resistenza curda e contro le aggressioni in Iraq del nord e nella Siria del Nord Est da parte della Turchia, invitiamo tutt* a partecipare al presidio in Piazza Nettuno nel decimo anniversario della Rivoluzione del Rojava, iniziata con la liberazione di Kobane dal regime di Assad e continuata con la lotta delle forze di autodifesa YPG e YPJ contro DAESH.

Biji YPG! Biji YPJ! Biji ROJAVA!

Di seguito l’appello arrivato dalla Siria del Nord-Est.

“A tutte le reti di rise up for rojava, a tutti gli amici della rivoluzione e a tutti i compagni e le compagne che combattono contro il fascismo. Oggi, 7 luglio 2022, l’amministrazione autonoma ha dichiarato lo stato generale di emergenza per tutte le regioni del nord est della Siria. Nelle ultime settimane gli attacchi dello stato turco su tutti i fronti del Rojava, bombardamenti massicci sia aerei sia di artiglieria, sono intensamente aumentati. Allo stesso tempo quotidianamente militanti e civili vengono presi di mira e uccisi dai droni. Dopo l’ultimo incontro NATO a Madrid è diventato chiaro come la NATO e i suoi attori principali: USA, Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia hanno dato il via libera alla Turchia per una nuova invasione del rojava- Siria del nord. Al momento la situazione sta diventando quotidianamente più critica, i mercenari turchi sono mobilizzati al confine, armi pesanti vengono portate al confine e grandi convogli militari sono stati mandati nella regione. Non possiamo dire esattamente quando ci sarà un’escalation della situazione, ma una cosa è chiara, l’escalation è imminente. Dobbiamo capire cosa significa ciò. In pochi giorni celebreremo il decimo anniversario della rivoluzione. Dieci anni fa, il 19/07/2012, il popolo di Kobane ha preso il proprio destino in mano, liberato il proprio territorio e ha dato il via alla rivoluzione del Rojava. Da allora il popolo del Rojava, nelle più difficili condizioni e con enormi sacrifici, ha costruito la propria vita e il proprio territorio a mani nude. Questa rivoluzione ha generato una ripresa dell’internazionalismo nel 21esimo secolo e ha creato una realtà di lotta che è ispirazione per noi tutti. Tutti i successi degli ultimi dieci anni sono a rischio in questo momento. Una nuova invasione della Turchia in Rojava significherà o la fine del progetto socialista del Rojava o diventerà il motivo del collasso del fascismo turco. La regione qui cadrà in un’era buia oppure il sole della libertà splenderà alto nel cielo e brillerà di speranza nell’orizzonte verso le quattro direzioni del mondo. Per questa ragione facciamo appello a tutti perché capiscano la gravità della situazione e perché si preparino di conseguenza. Mandate la vostra solidarietà al Rojava il 19 luglio, preparatevi per il giorno X, costruite iniziative locali di rise up for Rojava e siate voi stessi creativi. Insieme ci alziamo contro la NATO, insieme distruggeremo il fascismo turco, insieme difenderemo la rivoluzione e insieme lotteremo per il Rojava.
Vi diciamo serkeftin e vi mandiamo i nostri saluti rivoluzionari e il nostro rispetto dal rojava”

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