Un compagno dell’Archivio Storico Popolare di Medicina ha ritrovato un canto antifascista fra alcune carte inerenti il processo agli Arditi del Popolo bolognesi (1921-1922). Si tratta di un canto sequestrato all’anarchico bolognese Edmondo Lelli o ad altri Arditi del Popolo bolognesi come Vittorio Donnini e Vindice Rabitti. Ecco il testo con un po’ di punteggiatura.
Avanti, Ardito! – Sull’aria omonima
Noi siam gli arditi, siam giovani e forti,
Abbiam nel petto una fede d’amore
E col pensiero dei nostri morti
Avanti! Avanti! vincere o morire!
Avanti, Ardito! Bandiera Nera
In alto sventoli sulla tua schiera,
Valica i monti, divora il piano,
Pugnal fra i denti, le bombe a mano.
Abbiam giurato in un giorno di fede,
Abbiam giurato in un dì di dolore,
Di prepararci per la riscossa
E d’armare il braccio contro l’oppressore.
Avanti, Ardito! Bandiera Nera
Sventoli in alto sulla tua schiera,
Valica i monti, divora il piano,
Pugnal fra i denti, le bombe a mano.
«Uno dei doveri santissimi degli anarchici e dei rivoluzionari sinceri in questa ora triste e angosciosa credo debba essere quello di aiutare e appoggiare con tutte le forze ogni iniziativa che tenti a creare nuclei di uomini per la difesa degli interessi del proletariato e per l’azione rivoluzionaria. Intendo parlare degli Arditi del popolo. […] Anche a Bologna nella testa di alcuni compagni è balenata l’idea di costituire gli Arditi del popolo» (da un documento sequestrato a Edmondo Lelli).
Edmondo Lelli (1902-1946) compare nel terzo volume del Sole dell’avvenire di Valerio Evangelisti e un suo breve profilo biografico si trova qui. Un altro canto anarchico contro i «fascisti mantenuti e salamuti» sequestrato nel settembre 1921 si può leggere qui con una bibliografia sugli Arditi del popolo.