Non ha destato alcuno scalpore né reazione istituzionale il fatto che un migliaio di militanti di CasaPound provenienti da tutt’Italia siano andati a fare il saluto romano nel luogo di un atipico duplice omicidio del 1978 compiuto con una mitraglietta Skorpion che era allora di proprietà di un ispettore di polizia…
D’altronde, la fine della legislatura ha messo la parola fine anche alla Legge Fiano che introduceva il nuovo reato di propaganda del regime fascista e nazista.
Invece, la rivista di moda «Marie Claire», tra un servizio sull’eleganza degli stivaletti rossi e un altro sul ritorno dei camperos, si cimenta con una maldestra réclame elettorale a favore del neofascismo in un articolo intitolato «Che cosa sai veramente delle donne di CasaPound?» di tal Davide Burchiellaro.
Le foto che corredano il servizio sono di Alberto Palladino detto «Zippo», militante di CasaPound, combattente nero nel Donbass e squadrista noto per aver guidato quindici camerati con caschi e spranghe contro tre attivisti che stavano distribuendo volantini.
Tra i vari ritratti oleografici dell’articolo c’è anche quello di Emmanuela Florino, nota fra i camerati come «la Ducessa», responsabile come dirigente di CasaPound Napoli di numerose aggressioni squadriste, di indottrinamento nazistoide e di progetti edificanti come «violentare una studentessa universitaria ebrea» e «dare fuoco a un’oreficeria di proprietà di un ebreo».
Ovviamente, la rivista patinata propone quadretti lusinghieri che potrebbero essere smentiti con una caterva di fatti anche recenti e recentissimi. Ma, si sa, i/le giornalisti/e oggi sono del tutto impermeabili al reale. Potrebbe distrarli/e dal loro lavoro. Così, secondo «Marie Claire» la neofascista tipo è una brava ragazza, aiuta il prossimo, crede negli ideali, ha ormai rinunciato alla violenza e le bandiere nazi sventolano indisturbate sulle felici città d’Italia.
Che dire? Questa continua campagna pubblicitaria su tivù e rotocalchi conferma un fatto risaputo: i neofascisti cercano di passare per ribelli e per idealisti, ma sono sovvenzionati, sostenuti e coccolati proprio dai padroni e dal potere economico… Nihil sub sole novi, niente di nuovo sotto il sole.