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Ennesima buffonata di CasaPound


Ripubblichiamo da Parmantifascista il comunicato del Comitato Antifascista Montanara di Parma sull’ennesima buffonata mediatica di CasaPound. Ora i «fascisti del terzo neurone» glorificano persino una holding degli armamenti come Finmeccanica per il suo spirito «patriottico». Una holding che rifornisce gli arsenali di tanti regimi e dittature. Avanti, marsch!

Il Comitato antifascista Montanara ritiene l’iniziativa dimostrativa davanti all’Auto Zatti ad opera di CasaPound ridicola ed estremamente ipocrita.

Gli Antifascisti e i lavoratori ricordano molto bene, sulla loro pelle, come gli squadristi appoggiavano le lotte dei braccianti e degli operai, usando il manganello e devastando le camere del lavoro.

In secondo luogo il Comitato ritiene poco credibili quei soggetti che si espongono solo sulla stampa con provocazioni goliardiche mentre latitano, fortunatamente per loro, nelle mobilitazioni che da anni coinvolgono milioni di lavoratori.

Strumentale, demagogica e in puro stile corporativo è la soluzione da questi proposta quale il rientro di settori produttivi delocalizzati sotto la gestione della dirigenza di Finmeccanica e Fincantieri; gli stessi soggetti padronali che della crisi ne sono stati tra i maggiori responsabili.

Le aziende in crisi vanno si nazionalizzate ma sotto il controllo dei lavoratori.

Comitato Antifascista Montanara



COMUNICATO IN RISPOSTA ALLE AZIONI DI “CASA POUND” dal Comitato Lavoratori GKN
da campibisenzio.wordpress.com

Un gesto simbolico dal sapore fortemente provocatorio con i «Sigilli» messi alla Fiat, con il nastro bianco e rosso, a ricordare una scena del crimine e circondata di striscioni con la scritta «Fiat odia l’Italia», ad alcune concessionarie della casa automobilistica (a Firenze a Porta al Prato). Un blitz, messo a segno nella notte in maniera coordinata su tutto il territorio nazionale, e rivendicato da CasaPound Italia Firenze. «Prima fallisce, meglio è. Per tutti» è lo slogan che si legge sui volantini lasciati davanti all’azienda colpita. E ancora: «Salviamo i lavoratori e la produzione italiana, non la dirigenza Fiat, incapaci avventurieri che amano il profitto e non l’Italia». «È proprio di ieri – sostiene Saverio Di Giulio responsabile provinciale di CasaPound Italia Firenze – la notizia che i lavoratori della GKN DRIVELINE di Campi Bisenzio verranno posti in cassa integrazione per tre mesi. La GKN pur non essendo più di prorpietà della FIAT produce comunque per l’80% componentistica per il gruppo torinese. E quest’ultimo, nonostante il picco di vendite dovuto agli incentivi tagliati su misura per i suoi prodotti commercializzati (auto a metano e GPL), ha deciso di ringraziare gli italiani delocalizzando sempre di più la produzione all’estero» (La Nazione). Dopo questi fatti ricevo e pubblico un comunicato del Comitato Lavoratori GKN, in risposta anche alle molteplici dichiarazioni rilasciate.

Campi Bisenzio, 04 Febbraio 2010. Il Comitato dei Lavoratori GKN è nato poco più di un anno fa’, quando l’azienda decise di mettere a casa tutte le persone con contratto a termine prima delle loro naturali scadenze. Questa scelta aziendale, drastica, ingiusta, unilaterale ci mise di fronte all’evidenza e cioè, eravamo divisi in operai di serie A, B,C. Allora abbiamo deciso di creare un gruppo che al di là di ideali, partiti, colore della pelle, nazionalità e tessere sindacali, iniziasse un concreto cammino fatto di solidarietà, unione e ricerca di alternative a questo sistema economico ingiusto ed iniquo.

Siamo consapevoli che l’ITALIA è parte integrante di questo sistema economico globale, dove il nostro occidente opulento vive alle spalle e mantiene in miseria il resto del pianeta. Se un fallimento ci deve essere, si auspica che sia della complessiva logica perversa delle multinazionali ed in generale di un sistema economico che vede sfruttati e sfruttatori in ogni parte del mondo (e tra gli sfruttati la stessa TERRA, l’Acqua ,l’Aria, ecc,).

Siamo consapevoli che ritornare all’Autarchia, dove queste sparute minoranze politiche intendono portarci, sia una follia che già il POPOLO ITALIANO ha vissuto nei primi decenni del 1900 subendo Autoritarismo e Guerre che tutti conosciamo. I nostri sforzi sono rivolti a ridare una dignità al lavoro e ai lavoratori, a ricercare un equilibrio fra il valore del manufatto e il valore di chi ha lavorato per produrlo e delle risorse utilizzate. Questo equilibrio deve avvenire in ogni parte del globo, dove c’è un lavoratore sfruttato c’è un emarginato, un impoverito, un probabile clandestino.

ACCETTIAMO E DIAMO SOLIDARIETÀ, MA NON CI INTERESSANO OPPORTUNISTI E INOPPORTUNI GESTI DI SOLIDARIETÀ MAL CELATI DA SOLA E ESCLUSIVA POLITICA BECERA E INCOSISTENTE.

IL COMITATO LAVORATORI GKN

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