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Milano «capitale» naziskin?


Dopo il flop del Blocco studentesco a Roma, continuano le provocazioni dell’ultradestra in giro per l’Italia. Il 22 e il 29 maggio pare sarà di nuovo il turno di Milano, con una manifestazione “internazionale” di Forza Nuova (assieme ai nazi ungheresi di Jobbik) e poi con un raduno del gruppo di estrema destra «Hammerskins». Chi sia Roberto Fiore e quale “cultura” esprima, lo si può leggere qui. Sulla melma nera che cola sull’Europa attuale, vedi qui. Fronteggiare la cultura dell’odio, della gerarchia, del razzismo, del corporativismo è importante, necessario. Come è necessaria, nella pluralità delle analisi e delle pratiche, un’unità di intenti e una piena consapevolezza della pericolosità politica del neofascismo.


milano.corriere.it

Il leader Fiore: in piazza contro lo strapotere delle banche. Il Pd: il sindaco si ribelli. Milano «capitale» naziskin, è polemica

Raduno dell’estrema destra il 22 e 29 maggio. La questura non ha ancora autorizzato il corteo

Dopo il torneo dedicato a Sergio Ramelli, destra estrema e centri sociali sono pronti a contendersi di nuovo la città. L’ennesima data a rischio tensioni è il 22 maggio. Forza Nuova ha scelto Milano (e il pomeriggio della finale di Champions) per una manifestazione contro il sistema finanziario. I centri sociali sono in allerta. E rivendicano: «Non si offende così la città medaglia d’oro della resistenza».

Gli organizzatori spiegano che il corteo sarà in centro, partenza alle 15. Alla questura è già stata richiesta la possibilità di seguire un certo percorso. Ma, per ora, Forza Nuova preferisce non entrare nei dettagli del tragitto. «Sarebbe prematuro, non è escluso che ci venga chiesta qualche variazione», fa il punto il coordinatore milanese, Angelo Balletta. Che aggiunge: «Ci aspettiamo almeno un migliaio di persone da diversi paesi d’Europa».

Di certo ci saranno gli ungheresi dell’Hvmi, movimento giovanile del partito nazionalista Jobbik. Al termine della sfilata, infatti, il loro leader, Laszlo Toroczkai, parlerà dal palco insieme con l’anima di Forza Nuova, Roberto Fiore. «Eccoci alle solite speculazioni – contesta Fiore –. Un modo per distogliere l’attenzione dal tema forte della nostra iniziativa: lo strapotere del sistema finanziario. L’Europa è attaccata da poteri forti, era giusto attirare l’attenzione su questo problema».

Ma i centri sociali non vogliono sentir parlare di contenuti. «Per assurdo, potremmo persino essere d’accordo sul fatto che lo strapotere delle banche mette in ginocchio i cittadini, ma la verità è che con certi movimenti non si può ragionare di merito-taglia corto Luca Corradini del Cantiere –. Semplicemente la destra prende questioni largamente condivise come scudo per fare proselitismo. E offendere per l’ennesima volta la città medaglia d’oro della resistenza con le sue croci celtiche ».

Di città Medaglia d’oro della resistenza parla anche Filippo Penati. «Mi piacerebbe che, una volta tanto, il sindaco, Letizia Moratti, dicesse la sua e rappresentasse i sentimenti di Milano medaglia d’oro della resistenza», si augura il vicepresidente Pd del consiglio regionale.

Dal canto suo la Questura fa sapere che il via libera non è ancora stato dato. Nel dubbio il centro sociale Il Cantiere già oggi è in assemblea per decidere il da farsi.

Una volta passata la buriana, Milano potrebbe trovarsi nel giro di pochi giorni a essere ancora, suo malgrado, lo scenario di una prova di forza. Il gruppo di estrema destra «Hammerskins» ha organizzato per il 29 maggio un grande concerto per festeggiare «20 anni di fratellanza europea». Soliti attori, solito copione.

Rita Querzé


milano.corriere.it

Reazioni – L’Anpi: no ai rigurgiti fascisti. I centri sociali: anche colpa vostra. Raduno dell’ultradestra. Scontro Pd-Pdl

«Bloccarlo». «No ai divieti». Il 22 maggio il corteo europeo «anti-banche»

MILANO – Da una parte l’Anpi e i partiti del centrosinistra, compresa l’Udc. Dall’altra il Pdl. La manifestazione che Forza Nuova sta organizzando a Milano per il prossimo 22 maggio divide Milano in due. Nel mezzo la Questura. Che nei prossimi giorni dovrà decidere se dare o meno il via libera al corteo. «Mica hanno la peste, i ragazzi di Forza Nuova. Il diritto a scendere in piazza sancito dalla Costituzione vale anche per loro». A difendere senza se e senza, ma la manifestazione dell’ultradestra è l’onorevole del Pdl, Paola Frassinetti. Con lei l’ex assessore regionale Romano La Russa: «Forza Nuova è un partito come gli altri. Come gli altri deve poter scendere in piazza». E i saluti romani? «Un fatto goliardico», liquida La Russa. Alle iniziative in ricordo di Sergio Ramelli, il giovane ucciso nel ’75 da militanti di Avanguardia operaia, nei giorni scorsi ha partecipato anche la consigliera provinciale del Pdl, Roberta Capotosti.

«Non andrò il 22 perché non appartengo a Forza Nuova – annuncia –. Ma la possibilità di manifestare il proprio pensiero deve essere garantita a tutti». «Siamo al solito dibattito ideologico- tira le fila il vicecoordinatore regionale del Pdl, Massimo Corsaro –. Perché allora non vietare le manifestazioni dei centri sociali, che spesso si distinguono per regali alla città come muri imbrattati e auto danneggiate?». Loro – i centri sociali – da una parte ribadiscono che «ogni evento di stampo fascista è intollerabile e come tale va contrastato». Per ora non sono state prese decisioni operative: il comitato Partigiani in ogni quartiere che raccoglie diverse realtà del mondo antagonista si riunirà giovedì sera.

Le prese di posizione sul corteo del 22 accendono una polemica nella polemica. A fronteggiarsi sono Anpi e centri sociali (il Cantiere, per la precisione). «L’associazione dei partigiani dovrebbe fare autocritica – attacca Luca Corradini del Cantiere –. Prima accetta che il 25 Aprile sia occupato da esponenti del Pdl come il presidente della Provincia, Guido Podestà, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Poi scopre che gli enti locali governati dal centrodestra l’hanno sfrattata dalla Casa della Memoria». Ma l’Anpi non ci sta. «Dopo quello che hanno fatto il 12 dicembre (tensioni in occasione della commemorazione di piazza Fontana, ndr) e ripetuto il 25 Aprile, quelli del Cantiere non hanno nulla da dire all’Anpi», taglia corto Antonio Pizzinato. «Per quanto riguarda la rete “Partigiani in ogni quartiere”, faccio notare che non sono consentiti usi strumentali dell’associazione». In questo clima il timore dell’udc Savino Pezzotta è che si stiano rafforzando gli estremismi. «Il rischio è che qualcuno si ponga fuori dal dibattito democratico – constata Pezzotta –. Sta al senso di responsabilità della politica intervenire prima che succeda l’irreparabile».

Rita Querzé

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