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2 agosto: il depistaggio imprevedibile


Se dicessimo chiaro il nostro pensiero, forse commetteremmo vilipendio, e non è nostra intenzione. Restiamo pertanto ai fatti certi: un anziano capo di Stato dichiara che, a trent’anni da un efferato delitto neofascista che ha profondamente segnato la storia di questo paese, sarebbero imminenti «rivelazioni» e «sviluppi imprevedibili» grazie a una nuova inchiesta condotta dalla Procura.

Ormai è una tradizione consolidata: ogni anno il capo di Stato di turno trova qualche «pista alternativa» che allontani il sospetto, anzi l’evidenza che i mandanti delle stragi si trovassero ai piani alti dello Stato. Cossiga inventò la «pista palestinese», costui la «pista imprevedibile».

Eppure, ufficialmente, non sarebbe emerso alcun fatto nuovo dall’inchiesta bis sulla Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Pare anzi che le parole dell’anziano capo di Stato su presunti «sviluppi imprevedibili» abbiano destato sorpresa negli uffici della Procura (vedi Adnkronos). Non è stato tuttavia formulato alcun commento ufficiale a quelle affermazioni. Forse si trattava di un invito all’estro investigativo, più che di un’affermazione?

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