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Svastichismi


L’ultima frontiera della pubblicità pare sia oggi il nazi-sessismo. Un cartellone gigante per le strade di Poznan, in Polonia, pubblicizza la mostra di una galleria d’arte con un disegno di Minnie in versione sexy sovrastata da una enorme svastica, opera politically-scorrect dell’artista digitale Max Papeschi. La mostra, che avrà luogo in settembre, si chiama “Abnormal nudes”, e soltanto il nome richiama la persecuzione degli “anormali” operata dal nazifascismo.

Un consigliere di Poznan ha dichiarato: “Per i polacchi, la svastica simboleggia la morte di sei milioni di persone. La promozione del nazismo in pieno centro cittadino è semplicemente disgustosa”. I curatori della mostra, come sempre, affermano che il cartellone ha un senso ironico e provocatorio. Un po’ come nel caso di Italo, che ha poi aperto la strada al bipartisan Roma Pride 2010.

Pochi mesi fa, era stato un Adolf Hitler con la divisa colorata di rosa ad essere testimonial di un negozio di abbigliamento di Palermo. Lo slogan, in inglese era “cambia stile, non seguire il tuo leader”. Come il ministro Gelmini, anche i pubblicitari sembrano ossessionati dalla figura del leader carismatico e assassino.

Certo, questo gusto facile vuoto e squallido della trasgressione non rappresenta altro che il correlativo artistico – critico? ambiguamente parodico? sottilmente complice? – della crescente violenza normativa delle società europee. E intanto in Italia prosegue la “strategia della tortura”.

Leggi anche le considerazioni di Femminismo a Sud.

Qui invece un altro manifesto sessista prodotto da una quantomeno dubbia “Associazione RiccioneAbissinia”.

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