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Articolo «fascistissimo» sul «Corriere della Sera»

Oggi si fa di tutto per propagandare il nuovo verbo patriottico. C’è il sottosegretario Carlo Giovanardi impegnato a tutelare l’«onore dell’Aeronautica e dei suoi generali» anche tramite l’Avvocatura dello Stato. C’è chi si scandalizza sul «Corriere della Sera» se qualche coppia di innamorati traccia i propri nomi su uno squallido monumento fascista dedicato ai «caduti della guerra d’Africa». Quel monumento, va da sé, non rappresenta certo la pietà verso quei morti, in gran parte proletari costretti ad andare in guerra dal Fascismo.

Ma è l’articolo «fascistissimo» del «Corriere della Sera» che davvero offende la memoria e la verità, rivendicando le «spedizioni africane» di Mussolini, il «sacrificio dei nostri padri», il «senso della Patria», l’«orgoglio di una nazione»:

«In passato il monumento è stato ripulito ma, come spesso avviene, i vandali si sono puntualmente ripresentati, indisturbati nella loro ottusa cretineria. Invece di contrastarli con nuove misure, sembra che l’amministrazione ora accetti la sconfitta: un’altra da aggiungere a quelle delle drammatiche spedizioni africane. Ecco che il monumento diventa la metafora dell’ignoranza sul nostro passato, dell’insensibilità verso la bruttezza estetica, della rassegnazione verso l’arroganza. Un’agghiacciante normalità nella quale crescono i bambini che giocano attorno alla costruzione, arrampicandosi sulle statue, sotto gli occhi di genitori insensibili a ogni mancanza di decoro. Con buona pace del sacrificio dei nostri padri, del senso della Patria, dell’orgoglio di una nazione».

Solo nel Corno d’Africa, fra il 1937 e il 1941, l’aggressione coloniale fascista è costata alla popolazione etiope 760.300 vittime. Un vero genocidio perpetrato anche, ed era la prima volta, con l’uso massiccio di armi chimiche contro i civili. Questo hanno fatto i «nostri padri», questo è il lugubre «orgoglio di una nazione».

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